Alla scoperta della Valle dell'Alancantara, un viaggio tra storia e natura - QdS

Alla scoperta della Valle dell’Alancantara, un viaggio tra storia e natura

web-mp

Alla scoperta della Valle dell’Alancantara, un viaggio tra storia e natura

web-mp |
lunedì 16 Agosto 2021

La valle dell’Alcantara fa acquisire a tanti forestieri ogni anno, un sapore che riporta alle colate sgorgate in epoca preistorica dal Monte Mojo, cono eccentrico dell’Etna.

Il suo fiume, poi, scorrendo per millenni, portò alla luce quel basalto colonnare che fa delle gole un luogo magico, unico in Europa, apprezzato dai turisti che ogni anno si recano sulle sponde del fiume per immergersi nelle acque fredde in cerca di refrigerio durante la calura estiva.

l suo fiume, poi, scorrendo per millenni, portò alla luce quel basalto colonnare che fa delle gole un luogo magico, unico in Europa, apprezzato dai turisti che ogni anno si recano sulle sponde del fiume per immergersi nelle acque fredde in cerca di refrigerio durante la calura estiva.

Il fiume Alcantara è il secondo fiume per portata della regione siciliana.

Scorre per settanta chilometri, fa da confine naturale tra la provincia catanese e messinese e riempie le famose Gole, capolavoro della natura e tra le più apprezzate attrazioni turistiche della terra di Sicilia. Da un mese, però, per vasti tratti il corso d’acqua ha lasciato il posto a una secca che ha ucciso la fauna ittica e prosciugato le gurne dell’Alcantara, i laghetti d’acqua corrente tra la pietra lavica.

La siccità c’entra, è certo. Ma non è solo colpa del clima. L’Ente parco fluviale dell’Alcantara punta il dito contro la mano dell’uomo che avvolte interferisce causando la sparizione del fiume. La cosa effettivamente più brutta per chi, in queste zone ci è nato, è non sentire più il fragore delle acque che si muovono. Sembra un paesaggio, una situazione assurda per chi è sempre vissuto in questi luoghi. Anche il livello della portata delle Gole dell’Alcantara è più bassa rispetta alla media.

Mancando quest’acqua è chiaro che la moria di anfibi e di pesci c’è. In estate, solitamente si trovano vacanzieri dalle regioni dell’Italia settentrionale che fanno il bagno oppure praticano il trekking fluviale, villeggianti provenienti da tutta Europa che vengono a rinfrescarsi o fare body rafting, e invece…in alcuni tratti manca la vita.

Diverse rappresentazioni teatrali si sono susseguite negli anni passati presso le gole dell’alcantara. Un viaggio immaginario che, ha portato lo spettatore a rivivere alcuni canti dell’inferno di Dante Alighieri con i rispettivi protagonisti tra cui il famoso traghettatore Caronte. Un rivivere dei personaggi, dei canti narrati nella divina Commedia, nel suggestivo scenario delle gole.

Le rappresentazioni dell’opera del Sommo poeta ha costituito uno degli appuntamenti più attesi del periodo estivo, valido sia dal punto di vista artistico e da quello della valorizzazione della provincia.

L’oscurità della sera, nello scenario suggestivo delle Gole, illuminati dagli effetti pirotecnici ha ricreato l’inferno raccontato dal sommo poeta fiorentino. La discesa alle gole ha condotto lo spettatore sulle rive del fiume, al punto da rivivere gli eventi rappresentati tra le musiche e le coreografie. Per gli spettatori è stata un’esperienza bellissima, transitare lungo la scalinata con l’ausilio di fari che con i loro fasci di luce permettevano di addentrarsi verso dove era stato inscenato l’Inferno raccontato da Alighieri. Un gioco di luci che illuminava le rocce e le acque del fiume di rosso o di blu arricchivano la location rendendolo uno spettacolo bellissimo agli occhi degli spettatori.

Altrettanta curiosità e aspettativa è stato il debutto qualche anno fa dell’Odissea del poeta Omero. Un famoso classico della letteratura, che ha fatto rivivere attraverso mostri, eroi e divinità dell’olimpo, il viaggio di Ulisse nel suo ritorno a Itaca. Una narrazione tanta avventurosa e dinamica già nelle sue pagine, sia per lo studio che se ne ha a scuola, sia per l’approfondimento successivo che gli appassionati di lettura ne fanno. Una rappresentazione spettacolare e fascinosa, come percorrere a ritroso un viaggio in un tempo lontanissimo, in una location unica.

Dalla scena di Telemaco che parla ai proci alla cacciata di quest’ultimi da parte di Ulisse, il quale usa il suo arco per sconfiggere i nemici.

Un’ambientazione che ha affascinato il pubblico proprio là dove il fluire delle acque dava la sensazione di trovare sulla nave di Ulisse.

Bisogna tutelare questo sito che
per molti, rappresenta un rifugio al caldo estivo e un angolo di pace e tranquillità.
Dei luoghi che hanno fatto da cornice a dei classici della letteratura e che
hanno attirato anche dalla provincia vicina (Catania) un cospicuo numero di
spettatori. Un capolavoro della natura e tra le più apprezzate attrazioni
turistiche della Sicilia orientale.

Per far ciò, bisogna ricordare a
qualsiasi siciliano di quanto molti secoli prima la Sicilia era stata una
grande nazione una potenza economica, quando hai tempi della Magna Grecia
dominavamo il mediterraneo e con l’ausilio di uomini di scienza come il
matematico e inventore Archimede riuscimmo a difendere la nostra isola, usando
il genio siciliano contro la tenacia romana. È necessario che i siciliani di
ieri facciano della gioventù, la gloriosa Sicilia di domani. Una Sicilia forte,
istruita ed ecologista che tuteli per le generazioni che verranno, questi
luoghi che i nostri padri prima di noi hanno difeso e tutelato.

Grande assertore della salvaguardia della natura fu un nativo americano, capo tribù dei Sioux Hunkpapa Toro Seduto: “Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche” ad oggi dobbiamo trarre insegnamento dalle sue parole visto la siccità degli ultimi tre anni, quest’anno poi con risultati paurosi.

Antonino Di Mauro

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017