Il Codacons lancia un grido d’allarme sul sistema penitenziario siciliano, ormai vicino all’implosione. Le carceri dell’Isola sono sempre più teatro di aggressioni agli agenti, sommosse, tentativi di evasione e tensioni continue che mettono a rischio la sicurezza interna ed esterna, segnalando un’emergenza che non può più essere ignorata.
I problemi delle carceri siciliane: “Sono al collasso”
Sovraffollamento cronico, carenza di organico, strutture fatiscenti e disinteresse istituzionale hanno trasformato gli istituti penitenziari siciliani in vere e proprie polveriere.
“Il sistema penitenziario siciliano è arrivato al collasso – afferma Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons –. Non possiamo tollerare che la polizia penitenziaria venga lasciata sola a fronteggiare situazioni da guerra quotidiana. Servono assunzioni immediate, riduzione del sovraffollamento e investimenti strutturali e tecnologici, a partire dal potenziamento della videosorveglianza. Se non si interviene subito, non sarà più solo un problema di ordine pubblico, ma una vera emergenza democratica e sociale”.
“Urge piano straordinario di Governo e Regione: pronto esposto alla Corte dei Conti”
Il Codacons chiede con forza un piano straordinario del Governo nazionale e della Regione Siciliana ed è pronto a presentare un esposto alla Corte dei Conti per accertare eventuali omissioni o mancato utilizzo dei fondi destinati alla sicurezza penitenziaria. “Chi lavora ogni giorno all’interno delle carceri merita rispetto, strumenti adeguati e condizioni dignitose. Allo stesso tempo, i detenuti devono poter vivere in ambienti che garantiscano i diritti umani e la funzione rieducativa della pena. Diversamente, di rieducativo resterà solo la parola”, conclude Tanasi.
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