Scadrà lunedì l'ordinanza che il sindaco Lagalla ha predisposto dopo i devastanti incendi che hanno colpito la città
Rap in campo per pulire le strade e smaltire gli arretrati ma le aree critiche sono ancora parecchie
PALERMO – Scadrà lunedì 7 l’ordinanza anti-diossina che il sindaco Roberto Lagalla ha predisposto dopo i devastanti incendi che hanno colpito la città causando morti, feriti, centinaia di sfollati e danni all’ambiente, ai beni culturali, alle aziende e alle abitazioni private.
Dopo un vertice con Prefettura, Arpa, Asp, Rap, Protezione Civile, vigili del fuoco, docenti universitari e Servizio Ambiente, il Comune ha deciso di adottare una serie di misure precauzionali in un raggio cautelativo di 4 chilometri dalla discarica di Bellolampo che interessa i quartieri di Cruillas, Cep e Borgo Nuovo e i Comuni di Torretta e (parte di) Capaci. Come si legge nell’ordinanza, i risultati ottenuti dai campionamenti effettuati dall’Arpa “riflettono la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente costituisce un dato comunque da attenzionare in termini di potenziale ricaduta sugli altri comparti ambientali”.
Anche i vigili del fuoco hanno effettuato alcune analisi in località Inserra, a Bellolampo, all’Ospedale Cervello, al centro commerciale “La Torre” e in via Castellana, tra Borgo Nuovo e Passo di Rigano. Ai cittadini è stato raccomandato, per quindici giorni, di lavare accuratamente i prodotti ortofrutticoli provenienti dall’area interessata, di mangiare la frutta senza la buccia e di evitare di assumere alimenti di origine animale (carni, latticini e uova). Dovrà essere evitato anche l’uso di mangimi e foraggi provenienti dall’area interessata.
Dei controlli si stanno occupando Asp, Arpa e forze dell’ordine mentre la Rap, in collaborazione con il Servizio comunale per il Verde pubblico e la Reset, sta pensando al lavaggio straordinario di strade, giardini e spazi comunali: messe in campo quattro spazzatrici grandi che sono già intervenute nel tratto di viale Regione Siciliana da via Ugo la Malfa al sottopasso Spadolini, da viale Michelangelo a salire fino a via Castellana (e direzione opposta), in via Leonardo da Vinci, dal PalaMangano a via Castellana (e direzione opposta) e in direzione Bellolampo.
“Il rapporto dell’Arpa regionale – ha spiegato Lagalla – attesta, coerentemente con la presenza di fonti emissive locali, un innalzamento dei livelli di diossina durante la fase acuta degli incendi. Come specificato dalla relazione dell’Arpa, si precisa che l’eventuale esposizione a diossine e furani non pone rischi connessi alla inalazione diretta, ma si rende comunque necessario solo verificare la presenza di eventuali residue concentrazioni sul terreno”.
La parola d’ordine, dunque, è prudenza: nessun rischio con l’inalazione ma resta da capire se una piccola percentuale di diossina si sia depositata sul terreno. Ma oltre all’allarme diossina, i roghi che hanno interessato Bellolampo hanno avuto un secondo effetto negativo rallentando la raccolta dei rifiuti. La quarta vasca, vicina alla terza, dove attualmente va a finire la spazzatura prodotta in città, ha continuato a bruciare per giorni rendendo più difficoltoso lo smaltimento. Anche la terza vasca bis, seppur non interessata in misura diretta dalle fiamme, è rimasta interdetta ai mezzi per alcuni giorni, tanto che Lagalla ha ordinato alla società di igiene ambientale di abbancare i rifiuti nell’area ex Unieco (che fa sempre parte della discarica) “per il tempo necessario per il raffreddamento delle pareti della vasca IIIbis”, e comunque per non più di due settimane.
Come si legge nell’ordinanza del primo cittadino, “in data 24 luglio 2023 divampava presso la piattaforma di Bellolampo un incendio che si sviluppava nella IV vasca ma interessava anche l’adiacente vasca III bis della discarica di Bellolampo, da cui è scaturita l’impossibilità di abbancare i rifiuti prodotti nella città di Palermo in entrambe le vasche, anche a causa dell’elevata temperatura delle pareti”. Non bisogna dimenticare che, ad oggi, la Regione Siciliana non ha ancora consegnato la settima vasca né un suo stralcio funzionale, che avrebbe dovuto essere pronto (almeno il primo lotto) già a luglio 2022. Un bel guaio, visto che la terza vasca bis è l’ultima rimasta con una capacità sufficiente in attesa della settima.
Fortunatamente martedì il presidente della Rap Giuseppe Todaro ha dissipato tutti i dubbi: “Dopo avere proceduto alla realizzazione di una nuova pista di accesso per i mezzi, diametralmente opposta all’ingresso della IV vasca, dove continuano le attività di copertura e per non interferire con le attività per la salvaguardia dei presidi ambientali predisposti nei luoghi – ha detto -, tra cui le operosità continue dei dumper che trasportano i materiali inerti e la terra, da oggi i rifiuti pretrattati saranno conferiti presso la vasca terza bis. Tutto ciò è possibile nella considerazione comprovata che la terza bis non è stata interessata dall’incendio, se non in parti molto periferiche (adiacenti alla quarta) che non creano problemi né di sicurezza né ambientali. Si anticipano così di quasi dieci giorni le previsioni di normalizzare le attività all’interno del polo impiantistico grazie agli sforzi e alla collaborazione di tutti gli attori istituzionali. Si informa, inoltre – ha concluso Todaro -, che continuano i presidi permanenti 24h sulla quarta vasca per assicurare e soffocare eventuali riprese di focolai qualora si creassero”.
Alcune squadre di operai sono intervenute per smaltire gli arretrati nella raccolta (come in zona Uditore, a Marinella e a Partanna Mondello) ma le aree critiche sono ancora parecchie, come sottolineato dal capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo: “Le segnalazioni circa il problema della migrazione dei rifiuti provenienti dagli altri paesi, in sfregio alla nostra città, sono ormai all’ordine del giorno, un problema costante e oramai noto, che si verifica soprattutto nelle zone periferiche, come via Messina Marine, via Galletti, via Padre M. Kolbe, viale Regione Siciliana Nord-Ovest”.