PALERMO – L’allarme sicurezza sul lavoro in Sicilia non è una questione di cifre che oscillano, ma la dolorosa conferma di una crisi strutturale. I dati più recenti relativi agli infortuni mortali, forniti dall’Inail ed elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul lavoro e ambiente di Vega Engineering, limitatamente al periodo che va da gennaio ad agosto del 2025, dipingono una regione intrappolata in un “periodo nero” che ha visto le vittime aumentare in modo drastico e stabilizzarsi su livelli inaccettabili. Il dato globale della Sicilia è schizzato da 32 vittime registrate al 31 agosto 2023 a ben 41 vittime sia nel 2024 che nel 2025.
Infortuni mortali in Sicilia: incremento del 25%
Questo aumento non è un’anomalia statistica ma un trend consolidato che si traduce in un terrificante incremento di oltre il 25%. Per la precisione, l’aumento dei decessi sul lavoro dal 2023 al 2024,confermato anche nel 2025, è pari al 28,1%. A livello nazionale, invece, l’Osservatorio ha rilevato fluttuazioni più contenute, con un lieve incremento nel 2024 seguito da una tenue diminuzione nel 2025, quando sono stati registrati 493 decessi totali in occasione di lavoro, in calo del 2,8% rispetto all’anno precedente, La Sicilia, purtroppo, marcia in controtendenza.
La provincia di Palermo tristemente in testa alla classifica
La stabilità del dato a 41 decessi nel biennio 2024-2025 è la prova che la regione non è riuscita a invertire il trend al rialzo, fissando il suo livello di rischio su un plateau di allerta massima. Analizzando i dati provinciali, la mappa del rischio in Sicilia vede la provincia di Palermo tristemente in testa alla classifica. Con 11 vittime sia nel 2024 che nel 2025, si conferma l’area più problematica, ben oltre le 8 vittime registrate nel 2023.
L’area metropolitana e il suo indotto, pur essendo motori economici, si rivelano anche focolai di maggiore insicurezza. Subito dopo si posizionano due delle province a più alto impatto industriale e agricolo: Catania e Siracusa. La prima ha registrato 4 vittime nel 2025 dopo il picco di 5 nel 2024, mentre nella seconda si assiste a un vero e proprio effetto yo-yo: dopo un apparente e illusorio miglioramento nel 2024, solo 3 casi, la provincia è tornata al dato tragico del 2023 con ben 7 infortuni mortali nel 2025. Il 2023 si era chiuso con un bilancio di zero decessi in diverse province, tra cui Caltanissetta, Enna e Ragusa. Questo fragile equilibrio è stato spezzato: Caltanissetta, in particolare, ha visto l’emergere di 3 vittime sia nel 2024 che nel 2025.
Un destino analogo è toccato a Ragusa, passata da zero casi a un allarmante 3 nel 2025. Anche Enna ha registrato 2 vittime nel biennio. Questo fenomeno è estremamente preoccupante: indica che l’aumento del rischio si è esteso alle aree con un tessuto economico apparentemente meno esposto, come quelle prevalentemente agricole o a bassa densità industriale. Tra i pochi segnali di contenimento, si segnala l’area di Messina, che ha mantenuto costante il suo bilancio di 4 vittime in tutti e tre gli anni. La provincia di Trapani, dopo aver contato 3 vittime nel 2024, ha chiuso il 2025 con un solo caso, un dato che, pur nella sua tragicità, fa sperare in una ripresa del controllo territoriale. Agrigento, infine, è rimasta ancorata a 3 decessi nel triennio. Il rapporto dell’Osservatorio Vega Engineering permette di gettare uno sguardo anche sulle dinamiche degli incidenti a livello nazionale. Mentre a livello globale si sia registrata una lieve diminuzione degli infortuni mortali senza mezzo di trasporto nel 2025, il -5.6% rispetto all’anno precedente, il numero di decessi che coinvolgono un mezzo di trasporto è tornato a crescere, aumentando del 12,5% tra il 2024 e il 2025.
“In Italia il sistema imprenditoriale è costituito da imprese che al 90% hanno meno di 10 dipendenti. È necessario, pertanto, accorciare le distanze tra queste imprese, dove spesso ci sono lavorazioni pericolose e numerosi incidenti, e il mondo dell’Inail”. Lo ha detto Marcello Fiori, direttore generale dell’Inail. “Abbiamo deciso di accorciare noi questa distanza: con due truck, infatti, presenteremo nei 100 distretti industriali e nei consorzi agricoli di tutta Italia ciò che si può fare insieme all’Inail, con linee che accompagnino la crescita della salute e della sicurezza di queste aziende, sia sotto il profilo degli incentivi che mettiamo a disposizione, sia sotto il profilo delle misure innovative, come la ricerca, nonché le migliori procedure per gestire salute e sicurezza in modo innovativo e più sicuro”, ha concluso.

