Gli esperti al QdS: "Un fenomeno raro, caduta la pioggia di un anno".
Il dato che deve far riflettere in merito all’alluvione nella provincia etnea è quello dei millimetri di pioggia caduti: ieri sono stati registrati, soprattutto nella zona tra Acireale e Giarre, 515 millimetri di pioggia in 12 ore.
L’equivalente di 515 litri di acqua piovuti in un metro quadrato di cui 410 millimetri in sei ore e 228 in tre ore. Ma il numero ancora più terribile è la quantità di millimetri precipitata solo in un’ora: oltre 100 mm. Una quantità di acqua pazzesca. Nella zona di Valencia, tanto per fare un paragone, i millimetri registrati sono stati circa 700 in tutto l’arco del fenomeno.
Alluvione di Acireale e Giarre, ecco quanta pioggia è caduta
C’è poi un altro dato che sbalordisce i meteorologi: quello relativo alla pioggia caduta in soli nove giorni, sempre nella stessa zona, l’equivalente di oltre mille millimetri, mille litri per metro quadrato. In cinque giorni i milimetri precipitati sono stati 750. Un’alluvione continua in un arco di tempo ridotto, attutita per fortuna dall’allerta delle autorità preposte, che alla fine ha funzionato. Se vogliamo fare un raffronto con la catastrofe accaduta in Spagna, in Sicilia almeno le cose sono andate abbondantemente meglio.
Il meteorologo Leonforte: “Ecco cosa è successo”
Ma i meteorologi sono preoccupati: “Quello che è accaduto in provincia etnea per fortuna è stato un caso circoscritto e per fortuna alla fine non ha causato vittime. La massa di aria temperata, che ha impattato col mare caldo, è stata frenata dall’Etna e ha continuato a stazionare per ore nella stessa zona. Bastava spostarsi alcune decine di chilometri e la situazione era di gran lunga migliore”. A dirlo è il meteorologo della stazione siciliana “Meteo Sicilia”, Valerio Leonforte, che spiega dal punto di vista tecnico cosa è accaduto in questa circoscritta area della provincia delimitata, da un lato dal mare e dall’altro dall’Etna.
“In Spagna l’immane tragedia è stata determinata dal fenomeno denominato ‘Dana‘, una goccia fredda nel diffusa e strutturata in quota. Da noi, invece, di solito questi fenomeni vengono causati da una cosiddetta ‘levantata’. Ma in effetti non è stata una levantata vera e propria che generalmente è caratterizzata da fenomeni più strutturati. Quello che si è abbattuto tra Acireale e Giarre, ma che ha coinvolto anche alcuni paesi della cintura pedemontana di Catania, è stato un fenomeno alquanto strano. Non abbiamo avuto di fronte, in effetti, una struttura depressionaria in quota. Si sono attivate umidissime correnti da est e da sud-est, in un contesto instabile che sostanzialmente a causa della presenza dell’Etna hanno trovato una condizione ideale per scaricare enormi masse di pioggia lungo un versante delimitato, attraverso fenomeni autorigeneranti stazionari, rinvigoriti grazie anche alla temperatura dell’acqua del mare che ancora oggi scilla tra 22 e 23 gradi, oltre due, tre gradi in più rispetto alla media. Questi fenomeni autorigeneranti si sono sempre fermati sugli stessi punti continuando soltanto in queste aree a scaricare pioggia, senza spostarsi. A stupire è stata proprio l’insistenza dei fenomeni in una delimitata area”.
Professore Mauro: “A impattare violentemente è stata la temperatura del mare”
A convalidare questa tesi sull’alluvione che ha colpito principalmente Acireale, Giarre e Riposto, è anche il professore Stefano Mauro, professore associato in sistemi energetici alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania e da decenni appassionato di meteorologia a livello amatoriale. “In effetti ci sono una serie di fattori che hanno caratterizzato quello che è accaduto tra Acireale e Giarre. Innanzitutto il problema è legato alla temperatura del mare che ad oggi è di 3,4 gradi superiore alla media e questo produce un’energia piuttosto marcata. Inoltre, la morfologia del territorio ha consentito che si scatenasse in quella zona un evento violento a causa di flussi molto umidi che hanno impattato soprattutto sulla zona costiera. Si tratta di fenomeni che si verificano abbastanza di frequente in questa zona, ma ad impattare violentemente è stata la temperatura del mare”.
Il meteorologo Leonforte spiega anche un fenomeno simile può essere annoverato in quelli che certificano un cambiamento climatico in corso, anche se va precisato che nel 1995 la stessa zona venne colpita da un fenomeno simile. Ma il dato da prendere in seria considerazione è anche relativo alla pioggia che precipita in un anno nella zona sud della città di Catania, a Fontanarossa. “In media – spiega Leonforte – nella zona sud ogni anno registriamo una quantità di pioggia annua equivalente a 550-600 millimetri. Quindi il dato di precipitazioni rilevato ieri nella zona tra Acireale e Giarre è sostanzialmente l’equivalente dell’acqua che cade in un anno in un’altra zona della Sicilia. Se poi prendiamo in esame il dato dei millimetri registrati in nove giorni abbiamo già superato la quantità di pioggia di due anni”.
Per fortuna il maltempo per la provincia catanese sarebbe alle spalle. “I fenomeni a partire da oggi si attenueranno sempre di più – spiegano i previsori -. Sino a domani, venerdì, potrebbe esserci qualche piovasco, ma il peggio è al momento passato e prevarranno le schiarite”.
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