Per fronteggiare la situazione attuale il Consiglio dei ministri ha varato il 'decreto Alluvioni', un provvedimento da 2 miliardi
Sono numeri impressionanti quelli diramati dalla regione Emilia Romagna inerenti i danni umani e materiali causati dall’alluvione. Per fronteggiare la situazione attuale il Consiglio dei ministri ha varato il ‘decreto Alluvioni’, un provvedimento da 2 miliardi con misure e risorse per far fronte all’emergenza che ha messo in ginocchio l’Emilia Romagna con misure che vanno dalle tasse alle bollette, dalla cassa integrazione al fondo per le imprese.
Oggi intanto, 24/5/2023 è stato indetto il lutto nazionale.
L’assistenza
Continuano 24 ore su 24 gli interventi di assistenza alla popolazione colpita dall’alluvione. Rimangono 23.067 le persone che, alle 12 del 23 maggio, hanno dovuto lasciare la propria casa: la maggior parte 16.445, nel ravennate, poi 4.462 in provincia di Forlì-Cesena e 2.160 nel bolognese.
Sistemazioni alternative
Sono 2.694 i cittadini accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti). In particolare, 2.094 nel ravennate, 351 nel bolognese, 243 nel forlivese-cesenate e 6 nel riminese.
Viabilità compromessa
Per quanto riguarda la viabilità, restano 603 le strade chiuse, di cui 197 chiuse parzialmente e 406 totalmente. Complessivamente 210 a Bologna, 230 in provincia di Forlì-Cesena, 119 nella provincia di Ravenna e 44 nel riminese.
La macchina del volontariato
Sono 1.634 i volontari al lavoro in questo momento in Emilia-Romagna. Di questi, 289 sono volontari dell’Emilia-Romagna, 670 appartengono alle organizzazioni nazionali di volontariato e 675 alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo, Liguria, Valle d’Aosta e Umbria. Inoltre, nel ravennate sono operativi 57 volontari attivati nell’ambito del Meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile): si tratta di 25 operatori provenienti dalla Slovacchia e 32 dalla Slovenia, attrezzati con potenti pompe di aspirazione e kit idraulici.
Sempre oggi, la colonna mobile regionale ha messo a disposizione dei servizi sanitari di Solarolo (Ra) e Sant’Agata sul Santerno (Ra) due strutture modulari con funzione di ambulatori mobili. Il trasporto sul luogo viene operato dai volontari di Anpas. Tutte le persone che vogliano dare un aiuto fattivo nelle aree colpite dal maltempo debbono rivolgersi ai comuni per poter organizzare al meglio le attività.