"A gestire questa fase abbiamo chiamato il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini", ha detto il ministro
“La fase della ricostruzione si apre solo dopo il superamento dello stato di emergenza. A gestire questa fase abbiamo chiamato il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini e abbiamo deliberato una dotazione finanziaria di oltre due miliardi di euro. Chiusa questa fase, si passerà alla nomina del commissario per la ricostruzione. La sua individuazione e nomina non sono ancora temi all’ordine del giorno. Sull’argomento leggo in questi giorni notizie e ipotesi dettate, presumo, solo dal gusto della polemica”. E’ quanto ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, a QN.
“L’interesse di un governatore”, ha sottolineato Musumeci, “è sempre quello di ripristinare, nel più breve tempo possibile, il suo territorio e la sua gente alla normalità. Che questo risultato lo ottenga Tizio o Caio non credo sia rilevante, anche perché la nomina del ‘ricostruttore’ è sempre operata da Roma d’intesa con il presidente della Regione, come vuole la legge”.
Quanto ai tempi, “tutte le fasi di ricostruzione post calamità vorremmo si esaurissero in un anno”, ha detto. “Purtroppo, la realtà ci ha abituati, nel passato, a tempi assolutamente inaccettabili. La durata rimane legata soprattutto alla natura e all’entità del danno, ma non c’è dubbio che sia mancata, da parte dello Stato, una severa azione di controllo e di verifica. Nel nostro caso, c’è la volontà da parte del governo di cambiare registro e fissare tempi certi e relative risorse”, ha precisato Musumeci