Lo rende noto l'Ateneo di Catania citando i dati del Rapporto 2020 "Laurea e Imprenditorialità" pubblicato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Il 66,4% è una ditta individuale, il 22,7% una società di capitale e il 10,9% una società di persone.
Sono 8.360 – con oltre il 47% di
quote rosa e per il 95,7% con sede al Sud – le imprese create dai laureati
dell’Università di Catania tra il 2004 e il 2018.
Il 66,4% è una ditta individuale, il 22,7% una società di capitale e il 10,9% una società di persone. I ‘fondatori di impresa’ sono 7.188, mentre i ‘joiner’, cioè coloro che hanno acquisito quote di capitale, sono 1.733.
Lo rende noto l’Ateneo di Catania
citando i dati del Rapporto 2020 “Laurea e Imprenditorialità”
pubblicato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.
L’8,4% dei laureati dell’ateneo
(7.188 su 85.285 tra il 2004 e il 2018) è fondatore di impresa. Tra questi il
52,8% è rappresentato da uomini, mentre il 47,2% da donne.
I gruppi disciplinari più
rappresentati sono quelli economico-statistico (16,3%), politico-sociale
(15,2%) e ingegneria (9,9%). Bene anche il ‘gruppo’ di agraria con 7,8% e
chimico (4,6%).
Si tratta di imprese ‘made in Catania’ in tutti i sensi visto che il 95,8% ha
sede proprio nell’isola, dato superiore rispetto a quello nazionale (75%).
L’85,3% dei fondatori ha avviato una sola attività imprenditoriale, mentre il
14,7% ha fondato più imprese.
Tra i laureati joiner etnei gli uomini rappresentano il 52,3% (+1% sul dato
nazionale), mentre le donne il 47,7% (flessione di un punto percentuale
rispetto al dato nazionale).