Almaviva, da Roma spiragli per i dipendenti del 1500: ma la protesta non si ferma

Almaviva, da Roma spiragli per i dipendenti del 1500: ma la protesta non si ferma

Almaviva, da Roma spiragli per i dipendenti del 1500: ma la protesta non si ferma

Michele Sardo  |
mercoledì 11 Gennaio 2023

Schifani: "Bene incontro al Mimit, governo regionale segue con massimo rigore la vicenda"

Si è svolto oggi a Roma in incontro tra vari Ministeri, le segreterie nazionali dei sindacati delle telecomunicazioni, e Andrea Antonelli e Marina Irace, rappresentanti dell’azienda Almaviva. Sul tavolo il futuro dei 500 operatori del servizio 1500, attivato dal Ministero della Salute in seguito allo scoppio della pandemia da covid. Quattrocento dei dipendenti Almaviva hanno operato a Palermo e a Catania e, insieme ai colleghi di Napoli, Rende e Milano, dal 1 gennaio 2023 sono in Cassa integrazione a zero ore.

Sembrano arrivare notizie positive dalla sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, luogo in cui è stato aperto il tavolo tecnico. Il Ministero della Salute ha ribadito, ancora una volta, l’intenzione di prorogare il servizio, trasformando il 1500 in un numero di pubblica utilità; ma vuole adesso coinvolgere il Ministero della Difesa che ha assorbito da poco la struttura post-commissariale delle emergenze sanitarie. L’idea è quella di elaborare un bando in cui venga strutturato un nuovo servizio, con l’obbligo per chi se lo aggiudica di utilizzare la clausola sociale che consentirebbe il riassorbimento di parte dei lavoratori.

Proroghe e finanziamenti

Il Ministero del Lavoro, presente all’incontro odierno, ha dato la propria disponibilità a finanziare eventuali integrazioni salariali nell’attesa che venga risolta la criticità, tenendo conto anche del rifinanziamento della cassa in deroga specifica per il settore dei call center. In tal senso, i 500 operatori potranno tirare un ulteriore sospiro di sollievo, se verranno mantenute le intenzioni manifestate a Roma dai rappresentanti di Almaviva. Questi ultimi hanno riportato la disponibilità dell’azienda a prorogare gli ammortizzatori sociali, in scadenza il prossimo 28 febbraio, fino alla fine di giugno 2023 nell’attesa di trovare una soluzione definitiva. L’Amministratore Andrea Antonelli, ha dichiarato la volontà ad individuare, in accordo con le parti, ulteriori misure di incentivi all’esodo e percorsi di riqualificazione; in continuità con quanto già messo in campo nel corso del 2022.

Non solo 1500

Il Ministero padrone di casa, quello delle Imprese e del Made in Italy, in questa operazione farà da trait d’union, garantendo un coordinamento tra i vari dicasteri; non distogliendo però l’attenzione anche da altre criticità, come quelle del settore Telco e di Amex, che ad oggi ha eluso la clausola sociale. L’intenzione del MIMIT è quella di coinvolgere anche imprese energetiche, bancarie, assicurative, logistiche e di servizi postali.

Oggi Sit-in davanti la sede di Almaviva

Un approccio quello di Roma che lascia soddisfatte le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni che auspicano adesso coerenza. Un nuovo incontro per definire nuovi dettagli e, ci si augura, per passare ai fatti, si svolgerà entro i prossimi 10 giorni. Si svolgerà ugualmente oggi pomeriggio il sit-in di protesta dei lavoratori Almaviva del 1500 e delle altre commesse. Dalle 15 alle 18 i dipendenti si incontreranno a Palermo in via Cordova, davanti la sede dell’azienda palermitana, per fare il punto della situazione e per intavolare eventuali nuove azioni.

“Ogni attore coinvolto in questa drammatica vertenza – si legge nel volantino che gira fra i dipendenti – deve contribuire alla soluzione di un problema che non è sicuramente imputabile ai lavoratori che, nonostante gli anni complessi di Almaviva, hanno sempre svolto con professionalità e dedizione il proprio lavoro”.

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