Alternative al reddito di cittadinanza, AdI e non solo: quali sono

Alternative al reddito di cittadinanza, AdI e non solo: ecco quali sono

Alternative al reddito di cittadinanza, AdI e non solo: ecco quali sono

Redazione  |
sabato 30 Marzo 2024

Tra le opzioni presente anche il Supporto per la formazione e il lavoro. In Sardegna, invece, attivo il Reddito di inclusione

A distanza di mesi dalla cancellazione del Reddito di cittadinanza, in questo periodo si parla molto dell’Assegno di inclusione (ADL) e del Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), le agevolazioni che hanno sostituito il Rdc.

Tuttavia, in alcuni Comuni d’Italia esistono anche alcune agevolazioni attive simili al Reddito di cittadinanza, come il Reddito di inclusione presente in Sardegna. Di seguito, andiamo ad analizzare tutte le agevolazioni presenti che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza, ormai un soltanto un ricordo da oltre quattro mesi.

Assegno di inclusione: cos’è e chi ne può beneficiare

Tra le alternative al Reddito di cittadinanza attive, c’è il cosiddetto ADL, ovvero l’Assegno di inclusione. Al via dal primo gennaio 2024, si tratta di una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno. Chiaramente, tutto alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Ad accedere a questa misura possono essere:

  • soggetti con disabilità;
  • minorenni;
  • soggetti con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. 

Per tutti i dettagli sul come richiedere l’Assegno di inclusione e i requisiti ulteriori per poter farne accesso, è disponibile la guida integrale sul sito del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali (clicca qui).

Supporto per la formazione e il lavoro: cos’è e chi ne può beneficiare

Oltre all’Assegno di inclusione, tra le alternative al Reddito di cittadinanza attive più comuni c’è anche il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL). Istituito il primo settembre del 2023, questo nuovo apporto nasce al fine di favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa. Questa misura, prevede la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro.

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Nelle misure del Supporto rientrano anche il servizio civile universale ed i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il comune di residenza, compatibilmente con le altre attività del beneficiario. Chi può farne accesso? Il Supporto per la formazione e il lavoro è utilizzabile dai singoli componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione (con cui non è compatibile). Per tutti i dettagli sul come richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) e i requisiti ulteriori per poter farne accesso, è disponibile la guida integrale sul sito del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali (clicca qui).

Reddito di inclusione attivo in Sardegna: di cosa si tratta

Oltre all’ADL e al SFL, esistono in Italia anche alcune misure molto simili al Reddito di cittadinanza. Parliamo del Reddito di inclusione, attivo in Sardegna con il famoso REIS (Reddito di inclusione sociale). Ma di cosa si tratta? Come negli altri casi, questa è una misura idonea per promuovere e finanziare azioni integrate di lotta alla povertà e a contrastare l’esclusione sociale determinata da assenza o carenza di reddito. L’obiettivo della manovra attiva in Sardegna è quello di consentire l’accesso ai beni essenziali e la partecipazione dignitosa alla vita sociale.

Come spiegato dalla nota diffusa dalla Regione, questa tipologia di beneficio di assistenza sarà concessa ai richiedenti in possesso dei requisiti di acceso per 12 mesi. Nello specifico, il REIS consiste nell’erogazione di un sussidio economico condizionato allo svolgimento di un progetto d’inclusione attiva stabilito nel percorso personalizzato per il superamento della condizione di povertà. Il percorso è finalizzato all’emancipazione dell’individuo affinché egli sia in seguito in grado di adoperarsi per garantire a sé stesso ed alla propria famiglia un’esistenza dignitosa e un’autosufficienza economica. Per l’intera durata del percorso a ciascun nucleo familiare viene concesso un “budget di inclusione”, formato da una componente economica, corrispondente al sussidio monetario, e da una componente progettuale destinata ai percorsi d’inclusione sociale e lavorativa. La componente economica non può superare l’importo di 1.100 euro al mese.

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