“Una su quattro non risponde alle chiamate al telefono, la spiegazione più logica è che sia indice di un elevato carico di lavoro. Insomma, farmacie piene che non riescono a rispondere al telefono. In alcuni casi c’è una segreteria telefonica che fornisce direttamente informazioni sui tamponi rapidi e in molti casi si rimanda al sito della farmacia per le prenotazioni”. A dirlo è l’associazione Altroconsumo che tra il 22 e il 23 (mattina) dicembre ha contattato anonimamente 117 farmacie in alcune regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia) che hanno aderito all’accordo per l’esecuzione dei tamponi rapidi a tariffe calmierate.
A metà ottobre, “con l’introduzione dell’obbligo del green pass nel posto di lavoro, avevamo fatto – ricordano da Altroconsumo – una rilevazione analoga e lo scenario era decisamente diverso: in quell’occasione quasi tutti i farmacisti erano riusciti a risponderci senza problemi”. Analizzati anche i tempi di attesa per fare un tampone. Ebbene, spiegano gli autori della ricerca, “se una persona vuol fare un tampone in vista del pranzo di Natale con i parenti riesce a trovare ancora posto nella maggioranza dei casi: nel 64% delle farmacie che richiedono la prenotazione si riesce ad avere un appuntamento entro 2/3 giorni (ovvero entro il 24 dicembre considerando che l’inchiesta è stata svolta tra il 22 e il 23 di dicembre)”.
La situazione però non è omogenea in tutte le regioni: quelle del Nord hanno mediamente tempi decisamente più lunghi. Si va dai 4 giorni di attesa del Piemonte fino ad arrivare ai quasi 6 giorni di Veneto e Lombardia prima di avere un appuntamento per il tampone. Meglio in Campania, Puglia e Sicilia dove l’attesa di soltanto un giorno. Infine un dato sui tamponi fai da te, che a quanto risulta sembrano essere tutti esauriti. “Solo in un terzo delle farmacie li abbiamo trovati, la metà li aveva già esauriti (le altre non li vendono affatto)”.
Non è andata meglio con i supermercati: “accanto alle farmacie abbiamo contattato anche una ventina di supermercati delle principali insegne presenti sul territorio per chiedere se avevano i tamponi rapidi. Solo in 2 casi li abbiamo trovati, negli altri ci hanno detto di averli esauriti. Abbiamo provato anche a cercare on line e di fatto anche qui sembrano praticamente introvabili”. (ANSA).