Quasi 15 mila ragazzi ucraini sono stati accolti dalle scuole italiane
Quasi 15 mila ragazzi ucraini, soprattutto di età compresa tra i tre e i 13 anni, sono stati accolti dalle scuole italiane e altri ne stanno arrivando. Questo è il risultato del rilevamento avviato con Nota del ministero Istruzione già il 4 marzo, con l’obiettivo è garantire le migliori condizioni per favorire l’accoglienza e l’inclusione di ogni bambino e ragazzo in fuga dalla guerra in atto nel territorio ucraino.
A fine marzo tutte le scuole sono state raggiunte da un comunicato del Dipartimento per il sistema scolastico di istruzione e formazione contenente “Spunti di riflessione per l’accoglienza pedagogica e didattica” derivanti da precedenti esperienze o maturati in occasione di emergenze.
Tra gli aspetti che ho trovato più significativi vi è il richiamo al “modello ecologico” di sviluppo del bambino teorizzato da Bronfenbrenner, psicologo del secolo scorso, che per rappresentare visivamente l’ambiente in cui il bambino cresce, utilizza l’immagine di una serie di cerchi concentrici, collegati da vari livelli di relazioni. Per i piccoli e gli adolescenti ucraini è più che sicuro che nessuno di tali cerchi di relazioni è rimasto intatto, a partire da quello più intimo degli affetti familiari.
Pertanto occorre assicurare loro un ambiente scolastico che sia luogo fisico, culturale e relazionale di recupero dalle fratture, cura delle ferite e anche tenere presente che le persone in arrivo non stanno cercando una nuova patria, bensì anelano a tornare nella propria. Sarebbe utile pertanto offrire percorsi di istruzione in lingua ucraina, coerenti con gli studi interrotti, anche mediante il digitale a distanza, con mediatori culturali o con docenti ucraini, con la collaborazione degli Enti locali.
Contemporaneamente bisogna dare la possibilità ai ragazzi ucraini di donare qualcosa di sè. Tali percorsi potranno essere inseriti anche nella “Scuola d’Estate” progetto per il quale disponiamo – come annunciato dal ministro Bianchi negli scorsi giorni – di circa 50 milioni di euro tra risorse nostre ed europee.
Twitter: @LRussoQdS