Amat Palermo, lavoratori oggi in piazza preoccupa il futuro - QdS

Amat Palermo, lavoratori oggi in piazza preoccupa il futuro

Gaspare Ingargiola

Amat Palermo, lavoratori oggi in piazza preoccupa il futuro

giovedì 30 Settembre 2021

Tagli, disallineamenti contestati e un contenzioso decennale di milioni di euro sulla Tosap sono gli elementi della tesissima partita giocata da Amministrazione comunale e partecipata

PALERMO – Si terrà stamattina a piazza Pretoria, di fronte alla sede municipale di Palazzo delle Aquile, il sit-in dei lavoratori dell’Amat organizzato dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa Tpl.

L’azienda di trasporto pubblico non ha ancora sottoscritto (dopo averlo a lungo contestato) il taglio del 10% del contratto di servizio deciso dall’Amministrazione Orlando e votato dal Consiglio. Per tutta risposta il Comune avrebbe bloccato una fattura da 3,7 milioni di euro, sancendo così l’ultimo atto di una guerra strisciante tra Palazzo delle Aquile e la partecipata, combattuta a colpi di tagli, disallineamenti contestati e un contezioso decennale da decine di milioni di euro sulla Tosap.

“Non solo sembra che all’Amministrazione non interessi la salute dell’azienda – ha attaccato la consigliera del M5s Concetta Amella – ma che addirittura la ostacoli volontariamente per farla fallire. D’altronde i segnali sono già troppi per considerarli sporadiche casualità. Dal fermo amministrativo ai tagli strutturali ai servizi, al blocco degli stipendi dei dipendenti di marzo e metà aprile. Si aggiunge poi il contenzioso decennale a proposito della Tosap, alla fine ritenuto dalla Commissione Tributaria regionale ‘un’inutile partita di giro’. In quest’ultimo caso è proprio la sentenza a sottolineare che il Comune non dovrebbe essere interessato a ‘depauperare sine titulo il capitale sociale’ della sua partecipata. Adesso si sommano, a danno di Amat, il taglio unilaterale del contratto di servizio e la riduzione del 10% del compenso dovuto. L’azienda non sottoscrive la decurtazione, e cosa fa l’Amministrazione? Blocca la fattura da 3,7 milioni di euro. Perché questo preoccupante braccio di ferro? Spero che l’Amministrazione possa avviare un momento di confronto con l’azienda e chiudere bonariamente i contenziosi”.

Da qui la decisione dei sindacati di scendere in piazza: “Ancora una volta – hanno scritto in una nota congiunta – nelle casse dell’Amat non c’è un euro. Servizio a rischio così come i salari dei dipendenti che questo mese dovranno subire l’ennesimo ritardo, con le conseguenze di rito per le famiglie che vivono del proprio lavoro. Ancora una volta dall’Amministrazione comunale non un segnale di distensione e comprensione per le giuste aspettative dei lavoratori. Mentre l’azienda riferisce di attendere la riscossione di una fattura regolarmente emessa per servizi già resi alla cittadinanza, la Ragioneria del Comune non la paga per un braccio di ferro che perdura da diverso tempo fra l’Amat e l’Amministrazione comunale, che intima all’azienda di sottoscrivere l’accettazione di un altro taglio al già magro e ridotto bilancio aziendale. Il ritardo della disponibilità economica comporterà anche il conseguente ritardo di forniture dei ricambi per il mantenimento dei bus, compromettendo ulteriormente la disponibilità del pieno servizio per i cittadini”.

“È abbastanza singolare – hanno sottolineato le sigle sindacali – sentire continui annunci della volontà politica di voler costruire una mobilità sostenibile, efficiente, innovativa e con innesti di grandi opere introducendo ed ampliando la rete tramviaria; sembra tutta una contraddizione nel momento in cui si riducono progressivamente le risorse per il sostentamento e il mantenimento del servizio, con la vicenda Tosap e Tarsu-Tari su cui ancora non ci si determina con il serio rischio di compromettere la continuità aziendale”.

E mentre fuori da Palazzo delle Aquile si scatena la protesta, dentro, in Consiglio, si consuma lo scontro tra Sinistra Comune, uno dei gruppi che ancora sostiene il sindaco Leoluca Orlando, e Sicilia Futura, già da tempo fuori dalla maggioranza e che sembra voler prendere le distanze anche da Matteo Renzi. Da notare, infatti, che da qualche giorno i consiglieri Giovanni Inzerillo, Caterina Meli e Ottavio Zacco non firmano più i propri comunicati come Italia Viva-Sicilia Futura e che non hanno partecipato alla kermesse palermitana dell’ex premier al golf club Parco Airoldi. “Il preannunciato taglio del 10% del contratto di servizio Amat – hanno detto i consiglieri che fanno riferimento al deputato regionale Edy Tamajo – mortifica l’intera azienda, oltre a mettere a repentaglio il futuro dei lavoratori, e pregiudica i servizi essenziali. Siamo profondamente turbati per il futuro di Amat, non è più tollerabile assistere inermi al disfacimento della partecipata da parte di un’Amministrazione incapace che, piuttosto di pianificare un piano di rilancio aziendale, adotta un incauto taglio al contratto di servizio. Chiederemo la convocazione urgente del Consiglio con la presenza del sindaco, affinché si faccia chiarezza e si scongiuri un ulteriore atto scellerato nei riguardi di una delle maggiori aziende partecipate del Comune”.

Non servono sedute di Consiglio comunale – ha replicato la capogruppo di Sc Barbara Evola – per sbloccare i pagamenti ad Amat e garantire gli stipendi. Occorre che il presidente Cimino firmi l’addendum al contratto di servizio, come hanno già fatto i presidenti delle altre partecipate. Insostenibile l’ipocrisia di Sicilia Futura che paventa il fallimento dell’azienda dei trasporti ma in aula ha sempre votato i tagli ad Amat, da quello per il servizio delle navette alla riduzione del 10% dell’intero contratto di servizio, con il bilancio di previsione 2020. Sarebbe ora di fare pace con sé stessi e con le proprie scelte politiche”.

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