Amato su Ustica. Chi accusa provi - QdS

Amato su Ustica. Chi accusa provi

Carlo Alberto Tregua

Amato su Ustica. Chi accusa provi

sabato 16 Settembre 2023

Urge scoprire la verità

Abbiamo fatto passare qualche giorno per commentare la notizia uscita sui mezzi di stampa, social, radio e televisioni, consistente in un’intervista all’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, denominato “Dottor sottile”, secondo il quale la tragedia del Dc9, che sorvolò Ustica e fu perforato da un missile, non può ritenersi archiviata.

Per gli incarichi istituzionali che ha avuto per decenni, il professore Amato è sicuramente in possesso di informazioni tali secondo cui, deduttivamente, potrebbe emergere una verità non ancora evidente su quell’evento che sconvolse tutta la nazione italiana.

L’ipotesi che sia stato un incidente ha ripreso valore nei processi, tanto che essi si sono conclusi senza indicare responsabilità di alcuno, con la conseguenza che il mistero è rimasto tale e così sarebbe rimasto senza l’uscita di Amato, al quale ha fatto coro l’ex ministro della Giustizia, Claudio Martelli.

L’ipotesi che è venuta fuori da questa iniziativa è che l’incidente non sarebbe avvenuto a seguito di un’esercitazione, ma di un missile lanciato dall’Air force francese con l’intento di colpire l’aereo su cui si sarebbe dovuto trovare l’ex leader della Libia, Muammar Gheddafi, ciò sempre in base a illazioni poiché la Francia sarebbe stata molto irritata nei suoi confronti e avrebbe voluto sbarazzarsene.
Vero o non vero? Fino a oggi i processi – che sono gli unici a cercare di stabilire la verità dei fatti – non l’hanno evidenziato. Cosicché, restano sul tavolo mere ipotesi, le quali non aggiungono e non tolgono nulla alla verità dei fatti appurati.

Tuttavia, non si può nascondere l’autorevolezza di questa comunicazione che ha fatto Amato, solo che, lui ha aggiunto, non ha prove di quanto affermato, mentre le sue sono state supposizioni o deduzioni dagli eventi di quel periodo.

Come si scriveva, l’ex ministro Martelli, compagno di partito di Amato (socialista), avalla queste supposizioni o illazioni, dando conferma di quanto si vociferava in quell’epoca.
Quanto indicato dalle due personalità, però, non comporta alcuna modifica ai fatti indicati, per cui tutta la questione rimane nell’oscurità.

La regola etica di chi accusa è quella che debba provare le stesse accuse oppure dovrebbe tacere. Ma in questo mondo mediatico avviene di tutto e di più, un po’ meno nei giornali di carta stampata, molto di più nei siti, di cui una minima parte è composta da testate giornalistiche, mentre nella stragrande maggioranza si tratta di luoghi ove tutti/e fanno informazioni di ogni genere e tipo senza controllo.
La differenza fra i giornali e i siti di informazione è abissale perché i primi hanno il dovere di controllare la verità delle stesse informazioni, hanno il dovere di verificare da più fonti quanto scrivono, hanno il dovere, in altre parole, di applicare il Codice deontologico dei giornalisti.
I siti di informazione, invece, non hanno un direttore responsabile perché non sono giornali e quindi negli stessi si può scrivere qualunque fandonia, menzogna, stupidaggine; tanto nessuno ne risponde. Ovvero ne risponde chi ha registrato quel sito, ma potrebbe essere persona non commendevole e non responsabile.

Desta meraviglia che a distanza di qualche settimana la eco della questione sia caduta, per cui non se ne parla più. Delle due l’una: o tirare fuori questa amara vicenda non conviene a qualcuno, per cui è stata subitamente tacitata; ovvero è una cosa che non interessa più all’opinione pubblica, per cui è caduta nell’oblio.
In ambedue i casi, abbiamo il compito di registrare che ancora qualcuno si ricorda del Dc9 che sorvolava Ustica e che non sono state appurate responsabilità, come se il grave fatto fosse coperto da una sorta di omertà generalizzata, la quale ha portato al sonno profondo sullo stesso.
La situazione mediatica di gravi eventi porta a far dimenticare questioni importanti o a farle emergere nei momenti più impensati. Perché accade questo? Perché vi sono gruppi di pressione che hanno l’interesse di riaprire vecchie questioni o di farle cadere in un sonno profondo.
Dietro ai gruppi di pressione vi sono gruppi di interesse, ai quali certi eventi recano danno o beneficio, per cui adottano la regola: “Non disturbate il manovratore”.

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