Amazon, al via lo sciopero, è il primo in tutt'Italia - QdS

Amazon, al via lo sciopero, è il primo in tutt’Italia

redazione web

Amazon, al via lo sciopero, è il primo in tutt’Italia

lunedì 22 Marzo 2021

Quarantamila persone, tra addetti agli hub e alle consegne e driver, incrociano le braccia. Gli addetti ai clienti, "non comprate per 24 ore". La manifestazione annunciata dieci giorni fa

Nessuno pensava fosse possibile invece Amazon oggi è fermo per 24 ore per lo sciopero degli addetti degli hub e di quelli alle consegne, i driver, circa quarantamila in tutt’Italia.

Si tratta di fatto del primo stop di tutta la filiera nel nostro Paese e i dipendenti che dalle sette di stamattina hanno incrociato le braccia davanti ai cancelli degli stabilimenti del colosso del commercio elettronico, chiedono la solidarietà dei consumatori invitandoli a evitare acquisti per l’intera giornata.

Lo sciopero è indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, e Uiltrasporti riguarda tutto il personale dipendente di Amazon Logistica Italia cui è applicato il Contratto nazionale di lavoro Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, ossia Amazon Transport Italia e di tutte le società di fornitura di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci che operano per Amazon Logistica ed Amazon Transport.

La mobilitazione è stata annunciata dieci giorni fa perché, hanno spiegato i sindacati, la trattativa tra Filt Cgl, Fit Cisl, Uiltrasporti e Assoespressi, sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon, “si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato”.

Amazon ai clienti, impegno per dipendenti

“L’impegno verso i nostri dipendenti e quelli dei fornitori di servizi di consegna è la nostra priorità assoluta”.

È il messaggio contenuto in una lettera della country manager di Amazon.it e Amazon.es, Mariangela Marseglia, rivolta ai clienti della piattaforma di commercio elettronico in merito allo sciopero nazionale di oggi.

“In Amazon – ha scritto la dirigente – rispettiamo il diritto di ogni individuo a esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini. L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi. Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettendovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile”.

“Il nostro impegno nei confronti dei dipendenti non si ferma – continua la lettera – e continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita”.

La Cgil, coniughi profitto con diritti

“Amazon può e deve coniugare lo sviluppo e il profitto con i diritti di chi lavora” ha affermato la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti.

Secondo la dirigente sindacale “è importante che Amazon incrementi le proprie attività in Italia, ma non è sufficiente offrire occasioni di lavoro. Abbiamo ancora problemi insostenibili di carichi, di tempi, di eccessiva precarietà lavorativa”.

“In un’azienda con quel tipo di fatturato – ha aggiunto – è giusto costruire un sistema di relazioni che riconosca ai lavoratori un premio di risultato e condizioni contrattate. Ossia relazioni sindacali stabili”.

“Non è facile – ha detto ancora Scacchetti – chiedere oggi ai lavoratori di scioperare. Sappiamo della carenza di lavoro, sappiamo dell’alta ricattabilità degli addetti. Però sappiamo anche che combattere e rivendicare diritti per la propria dignità è l’unica strada possibile per affermare il diritto a un lavoro di qualità. Per questo oggi ringraziamo tutti gli uomini e le donne che hanno voluto dare questo segnale e auspichiamo che l’azienda riprenda un serio percorso di confronto”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017