Un documento in tre parti per dare voce all’Amazzonia, raccogliere il grido della terra e dei poveri e analizzare le sfide e le speranze di una Chiesa profetica per quei territori.
Queste la basi del Sinodo speciale che si terrà dal 6 al 27 di ottobre e cdel quale, in questo ultimo mese, si sta mettendo a punto l’organizzazione.
Se ne è parlato nel Santuario di Gibilmanna a Cefalù (Palermo) nella giornata di apertura del 14/o Forum dell’informazione cattolica per la custodia del creato organizzato da Greenaccord, in collaborazione con la Diocesi locale
Oggi seconda giornata, con un incontro la mattina nel Santuario di Gibilmanna sul tema “Confidare sui giovani per la cura della casa comune” e un altro pomeridiano, nel Teatro Cicero, su “La cura dell’ambiente che genera lavoro£.
La sessione era stata aperta ieri dal presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio, da frate Salvatore Vacca, dal vescovo Giuseppe Marciante e si era discusso di biodiversità, impegno dei giovani, fenomeno Greta, green job e, come detto, Amazzonia.
In particolare per il Sinodo, ha detto Cauteruccio, officiale della segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, i lavori si articoleranno su alcuni principi chiave: attese e speranze, identità amazzonica (“siamo tutti Amazzonia”) e la “forestadinanza”.
“Si tratta – ha spiegato Cauteruccio – di un Sinodo provvidenziale, profetico, per innovazione e coraggio, e che evidenzia l’idea di ecologia integrale per l’intima unione tra foresta e popolazioni indigene”.
Un’intera sezione è dedicata poi ai mezzi di informazione sul caso Amazzonia. Si evidenzia che “una delle grandi sfide della Chiesa è pensare a come posizionarsi in questo mondo interconnesso”, mentre in un altro passaggio del documento si sottolinea la necessità di un “rafforzamento dei mezzi di comunicazione che raggiunga i nativi stessi”.
Da qui le riflessioni sulla necessità della formazione di comunicatori autoctoni e della nascita di emittenti radio e tv.
“Lavoriamo su due filoni, come armonizzare la pastorale in un territorio grande nove volte la Francia e riflettere sul ruolo dell’ecologia integrale perché i popoli indigeni vivono in perfetta simbiosi con la foresta”.
Al Forum di Greenaccord è stata quindi sottolineata la grande forza insita nella biodiversità.
A sottolinearne la ricchezza mons. Marciante che ha evidenziato la presenza di 2.600 specie solo nelle Madonie.
A Cefalù è ancora vivo il ricordo degli incendi del 2016 e della distruzione che hanno portato nella comunità e non solo a livello di territorio. Da qui l’appello alla tutela e alla formazione.
E, come ha ha evidenziato il presidente di Greenaccord, Cauteruccio, a Cefalù la Diocesi intende sviluppare iniziative sul fronte giovanile sia a carattere formativo che occupazionale sostenendo un percorso virtuoso da cui è nato un “Laboratorio della Speranza che mi auguro possa diventare una vera e propria fabbrica”.
La sessione di apertura del Forum ha visto la relazione del direttore ufficio problemi sociali lavoro della Cei, Bruno Bignami.
“Contemplare, preoccuparsi e agire. Questi sono i tre verbi che i vescovi italiani ci invitano a vivere in occasione di questo mese del creato 2019 dedicato alla biodiversità”.

