Fridays For Future Catania e Palermo, Extinction Rebellion, Eco Vittoria e altre associazioni ambientaliste e per il sociale, spiegano i motivi per i quali hanno deciso di partecipare alla protesta.
Domani pomeriggio a Catania Fridays For Future Catania, Fridays For Future Palermo, Extinction Rebellion Catania, Eco Vittoria e altri movimenti e associazioni ambientaliste e per il sociale si uniranno al corteo in occasione della Riunione interministeriale su “Lavoro e Istruzione”
nell’ambito del G20. Il concentramento è previsto per le 16 in piazza della Repubblica.
Dietro la decisione di aderire al corteo, come viene sottolineato in un comunicato diffuso dalle associazioni, c’è la protesta contro “il modello di sviluppo adottato finora da chi oggi detiene il potere globale e ha condotto alla costituzione di un sistema gerarchico di oppressione e sfruttamento delle persone e della Terra, origine della crisi climatica ed ecologica e mezzo di arricchimento per le maggiori economie”.
Nella nota si sottolinea come sia “necessario porre al centro una visione diversa; dare preminenza alle voci che, fino a oggi, non sono state ascoltate”.
Secondo le associazioni “l’istruzione è il punto di partenza essenziale della risposta globale al cambiamento climatico: pretendiamo istruzione di qualità inclusiva ed equa e opportunità di apprendimento permanente per tutte le persone; un’istruzione decolonizzata che parli di crisi climatica, di tutela, e che non sia subordinata ad aziende e interessi esterni”.
“Quando si parla di lavoro – continua la nota -, non si possono non citare gli 80 milioni di posti che saranno persi a causa della crisi climatica, e come lo sfruttamento di lavoratrici e
lavoratori sia legato ad essa. Non deve esistere contrapposizione tra lavoro e salute, lavoro e ambiente, lavoro e sostenibilità. La conversione ecologica deve avvenire tutelando le lavoratrici e i lavoratori e il suo costo deve gravare su coloro che hanno le maggiori disponibilità economiche, nonché le maggiori responsabilità nella crisi climatica”.
La risposta alla domanda sul perché le associazioni hanno deciso di partecipare al corteo, è contenuta nel comunicato: “Perché vogliamo vivere – si sottolinea – e se non verranno attuate adesso politiche ambiziose e concrete volte al raggiungimento dello zero netto di emissioni globali entro il 2050 (in Italia entro il 2030), vorrà dire che la classe al potere avrà condannato definitivamente l’umanità”.
Le associazioni concludono sottolineando come “Non può esistere giustizia climatica senza giustizia sociale. Coloro che hanno meno responsabilità della crisi climatica ne subiscono già oggi le conseguenze peggiori. La lotta contro ogni piaga causata dal sistema contemporaneo è necessaria per contrastare la crisi climatica. Tutte le lotte sono interconnesse. Tutte le lotte sono un’unica lotta. All Crisis, One Crisis”.