Roma, 19 mag. (askanews) – “Il metano è un gas a effetto serra molto potente con un potenziale di riscaldamento 80 volte superiore a quello della CO2 nei primi 20 anni in cui viene emesso nell’atmosfera. La ricerca ha dimostrato che interventi rapidi e su vasta scala per ridurre le emissioni di metano, utilizzando la tecnologia e i dati oggi esistenti, potrebbero rallentare il tasso attuale di riscaldamento del 30 per cento. È necessario ridurre le emissioni di metano prodotte da ogni fonte. Ridurre le emissioni di metano dovute a petrolio e gas rappresenta tuttavia il modo più rapido, più economico e più efficiente per rallentare il riscaldamento globale e raggiungere gli obiettivi climatici previsti dal Green Deal europeo. Il Mediterraneo e il nostro Paese possono essere guida, attraverso anche la mobilitazione degli stakeholders, di un processo di decarbonizzazione vero”. Così ha detto Matteo Favero, presidente di Globe e promotore del convegno “Monitorare le emissioni totali di metano costruendo ponti tra le due sponde del Mediterraneo”, che si è tenuto oggi a Roma nella sede della Stampa Estera.
“La riduzione delle emissioni di metano richiede uno sforzo congiunto: governi, imprese e società civile devono agire insieme”, ha commentato Sara Cozzone, portavoce per l’Italia di Environmental Defense Fund Europe. “Per questo, l’applicazione rapida e trasparente del regolamento UE è essenziale anche per l’Italia, che può coniugare ambizione climatica e cooperazione industriale ed energetica con i Paesi del Mediterraneo. Come EDF Europe siamo convinti che le ONG possono giocare un ruolo chiave nel promuovere la consapevolezza, la trasparenza e la responsabilità. Con l’Osservatorio Europeo della Società Civile sul metano stiamo rafforzando il contributo congiunto di scienziati e cittadini per questa sfida cruciale”

