Confermata la condanna per il barelliere che avrebbe iniettato aria nelle vene ad alcuni pazienti tra il 2014 e il 2016 per lucrare sulle spese di "vestizione" delle salme
I giudici della terza sezione della Corte d’Assise di Appello di Catania hanno confermato la condanna all’ergastolo per Davide Garofalo, 47 anni, imputato nel caso “ambulanza della morte”.
Garofalo, secondo l’accusa, era accusato di avere ucciso tra il 2014 e il 2016 tre persone mentre lavorava come barelliere.
Le iniezioni letali ai pazienti
Le vittime erano pazienti gravi a cui, in base alle indagini, avrebbe iniettato aria nelle vene per provocarne il decesso durante il tragitto verso le loro abitazioni.
L’obiettivo sarebbe stato quello di guadagnare 200-300 euro di provvigione sulle spese funerarie. Una strategia che sarebbe stata avallata dai clan mafiosi di Adrano e Biancavilla.
Pena ridotta a 11 mesi di isolamento
Con la sentenza odierna, cade solo un’aggravante su solo uno dei tre omicidi. Garofalo, infatti, potrà beneficiare della riduzione della durata dell’isolamento a 11 mesi.
In primo grado, i giudici avevano sentenziato una condanna a un anno e due mesi.