Sull’amicizia si sono scritti centinaia e centinaia di libri, articoli, poemi, canzoni, frasi sui social media e così via. Si esalta sempre il suo valore e la sua importanza nelle relazioni umane perché dovrebbe essere disinteressata e sincera e dovrebbe subordinare l’interesse egoistico a quello della persona amica.
Si tratta di una cosa nota, ma che viene spesso celata, forse per evitare di portare in evidenza che alcuni rapporti di amicizia nascondono in realtà interessi di vario genere; rapporti che si trincerano dietro il paravento dell’amicizia, ma non sono reali perché opportunistici.
Scriviamo quanto precede sapendo perfettamente che non è niente di nuovo, in quanto il dibattito nato qualche migliaio di anni fa continua tutti i giorni, per non approdare a una conclusione. Ciò perché la natura delle persone è talmente variabile e spesso volubile che è difficile stabilire che cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, in relazione agli eventi che ci capitano e sui quali dobbiamo prendere decisioni.
Nonostante quanto precede, siamo convinti che la vera amicizia esista sul serio. Non solo, ma essa è misurabile dal disinteresse personale di chi la offre rispetto all’interesse altrui: bisogna chiedersi da cosa siano dettate le parole, i gesti e i comportamenti dell’amico/a.
Non sempre l’aspetto che precede è facilmente misurabile perché dietro tante parole e tanti comportamenti si celano intenti poco commendevoli, ben nascosti e camuffati. Tutto questo ci porta a stare guardinghi/e per scoprire se le relazioni con le altre persone siano fondate sul rispetto reciproco e quindi sulla verità di ciò che si dice.
Com’è noto, le parole sono l’espressione di ognuno di noi, ma esse non sempre sono genuine e non sempre riflettono ciò che pensiamo. Qualche volta si dice una cosa pensandone una opposta e in qualche altro caso l’inganno è lo scopo del discorso. E questo ragionamento è valido in amicizia come in amore. Che poi, cos’è l’amicizia se non un’altra forma di amore?
Dunque, affermiamo che l’amicizia esiste, ma che bisogna valutarla.
Vi è un altro elemento da tenere in considerazione in questo ragionamento: la capacità di ognuno di noi di valutare le persone con cui si dialoga. Dovremmo capire quasi immediatamente di capire di che pasta è fatto l’interlocutore/trice o gli/le interlocutori/trici e questo si può capire in base a ciò che dice/dicono e a come lo dice/dicono.
Sicuramente non è semplice questa interpretazione però è la prima cosa che si deve fare quando si dialoga con persone che non si conoscono: se si capisce che esse non hanno i requisiti morali, è bene troncare subito il rapporto perché è tempo perso. Se non si capisce che l’interlocutore/trice o gli/le interlocutori/trici sono persone per bene, è meglio non aprire neanche il dialogo.
Ecco un altro tema in questo filone: essere persone per bene. Anche questa sembra una considerazione secondaria, ma non lo è perché avere rapporti con chi non è per bene non solo è inutile, ma può essere dannoso, in quanto le verità vengono travisate e le menzogne diventano una costante nei ragionamenti; peggio ancora quando si ha a che fare con dei lecchini, cioè coloro che blandiscono le altre persone, cui fanno complimenti e considerazioni positive per ottenerne un vantaggio.
Molti agiscono e parlano per interesse proprio dimenticando l’interesse generale, ma oggi non stiamo discutendo degli altri, bensì di noi stessi/e e di come affrontare il prossimo, di qualunque pasta esso/e sia fatto/a, dopo averlo/la valutato/a.
Le considerazioni che precedono potrebbero far pensare a una visione pessimistica della vita, ma non è così: è una visione realistica che ci permette di affrontare le vicende che ci capitano con lucidità in modo da evitare delusioni e soprattutto danneggiamenti da parte di chi si comporta in un modo deleterio e non consono a un/a amico/a.
L’amicizia, dunque, esiste ed è molto importante per lo sviluppo e la crescita dell’essere umano, allo stesso livello delle relazioni romantiche. Ma è necessario assicurarsi che essa sia pura, onesta e benefica.

