Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina potrebbe generare un impatto economico rilevante già nella fase di cantiere. È quanto dichiarato dal Sottosegretario di Stato con delega al Cipess, Alessandro Morelli, che ha presentato i risultati di recenti analisi economiche.
Secondo le stime il contributo al PIL nazionale ammonterebbe a 23,1 miliardi di euro, con la creazione di 36.700 posti di lavoro stabili e 10,3 miliardi di euro in entrate fiscali per lo Stato, direttamente correlati alla fase di realizzazione dell’opera.
Stime economiche: impatto positivo netto e ricadute strutturali
Oltre alla fase iniziale, il progetto presenta anche una proiezione positiva a regime. Il Valore Attuale Netto Economico (VANE) sarebbe pari a 1,8 miliardi di euro, grazie a:
- riduzione dei tempi e dei costi di trasporto,
- incremento dell’efficienza logistica,
- maggiore afflusso turistico,
- diminuzione delle emissioni inquinanti.
Morelli ha definito questi dati “indicatori di un impatto sistemico sull’economia e sull’ambiente”.
Finanziamento pubblico e approvazione Cipess
Il progetto sarà sottoposto domani all’approvazione del Cipess. Secondo quanto riferito da Morelli, il finanziamento è già interamente coperto con fondi pubblici, per un valore complessivo di 13,532 miliardi di euro.
“Si tratta – ha dichiarato – di un investimento strategico, non solo per il Mezzogiorno, ma per tutto il Paese”.
Un intervento infrastrutturale più ampio
Il Ponte si inserisce in un programma di rilancio infrastrutturale promosso dal Ministero dei Trasporti. Il piano prevede 70 miliardi di euro di investimenti tra Calabria e Sicilia entro il 2032.
L’infrastruttura principale, con una campata di 3.300 metri, sarà collegata da circa 40 km di raccordi stradali e ferroviari, in buona parte in galleria, destinati a connettere il ponte con le principali arterie autostradali e ferroviarie ad alta capacità delle due regioni.
Il Sottosegretario ha definito il ponte “un’eredità strategica per le prossime generazioni”, sottolineando che l’infrastruttura potrà contribuire a rafforzare la competitività nazionale, favorire la coesione territoriale e aumentare le opportunità economiche e occupazionali.

