In 63 anni di lavoro e 42 di direzione, me ne sono capitate di cotte e di crude, ho incontrato personaggi magnifici, altri mediocri ed alcuni squallidi.
Nessuno è riuscito a strumentalizzarmi e a condizionarmi per farmi fuoriuscire dall’autostrada dei valori etici che osservo e, a valle di questi, il Codice deontologico dei giornalisti che tengo sul mio comodino insieme alla Bibbia.
Ecco perché non mi preoccupano le dicerie di questo o di quello, di chi nasce ieri ed è abituato alla rissa e a non rispettare il prossimo.
Di proposito non vogliamo riferirci ad alcun fatto perché non vale mai la pena riportare cose costruite ad hoc per convenienze personali, anche perché ricordiamo la vecchia frase: ‘Anche le pulci hanno la tosse’.
E poi vogliamo anche ricordare che non è vero che ‘i tori vedono il rosso’, piuttosto il verde perché sono daltonici. Si agitano quando vedono un drappo che svolazza davanti ai loro occhi.
Tante credenze che non hanno consistenza e non hanno alcun significato per la maggior parte delle persone.
Prova di quanto diciamo è che ci arrivano spesso critiche da parti opposte, che noi ascoltiamo e leggiamo con grande attenzione, valutando di volta in volta se siano in buona fede o usate strumentalmente.
Ascoltiamo tutti e poi decidiamo, come si suol dire, ‘secondo scienza e coscienza’, come fanno moltissimi bravi magistrati.
Sappiamo bene che l’informazione è strumento delicato, soprattutto quella di massa che si trova sui siti, ove vengono milioni, forse decine di milioni, di internauti, che esprimono liberamente quello che pensano, indipendentemente dalla loro cultura, dalle loro informazioni, dalla loro capacità di valutare fatti e circostanze, che solo la conoscenza può fare soppesare in maniera adeguata.
Non ci sono mai piaciute le critiche in quanto tali perché le riteniamo un modo per dare fiato alla bocca, mentre ogni cittadino ha il diritto di proporre soluzioni ai problemi generali, sociali, economici.
È proprio la capacità di dimostrare equilibrio che dà peso a chi muove osservazioni accompagnate da proposte.
Ho sempre rispettato con umiltà le argomentazioni degli altri perché è doveroso farlo, in quanto in ognuna di esse può esserci un fondo di verità o può dare uno spunto per cercare e trovare soluzioni migliori, ma c’è una condizione assoluta: chi parla deve farlo in buona fede, non deve avere retropensieri e neanche credere di essere nel vero o nel giusto, perché nessuno di noi ha questa capacità.
Ecco perché tutte le vicende che mi sono capitate in questo oltre sessantennio, sono state sempre valutate con attenzione, salvo il caso di chi ha detto o scritto perché non ha nulla da perdere, non avendo prestigio e, dunque, va considerato come il nulla.
Ho avuto la fortuna di essere amico e consigliere di un grande presidente della Regione, al di là delle vicende giudiziarie, e cioè Rino Nicolosi, ed ho avuto anche la fortuna di conoscere Piersanti Mattarella, altro grande presidente.
Ho avuto la fortuna di interloquire con presidenti della Repubblica e del Consiglio, con decine di ministri e personalità dello Stato. Questa è la mia storia che testimonia per me.
Nel mio lavoro, che a ottant’anni continuo a fare con entusiasmo, adotto sempre ordine e metodo, cerco di capire i fatti e cammino sempre sulla strada dei valori eterni.
Ho sbagliato e ho azzeccato tante valutazioni. Nel primo caso ho chiesto scusa, nel secondo non mi sono preoccupato di ricevere scuse.
Ognuno è fatto come è fatto, l’importante è che abbia presente che quando agisce nel pubblico sia al servizio dei cittadini con onore, perché con l’onore non si scherza.
Ecco perché quando informiamo i nostri lettori su cosa si dovrebbe fare in Sicilia per farla diventare la prima regione d’Europa, non ci preoccupa di evidenziare ciò che non va, immediatamente allegando proposte e soluzioni per fare funzionare le cose.
In Sicilia, non vanno la Pubblica amministrazione e la programmazione per la crescita del Pil e dell’occupazione. Più volte abbiamo pubblicato come fare per risolvere questi problemi di fondo. Lo rifaremo ancora e ancora. Senza tema di nessuno.

