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Ania, nuova governance approvata: Allianz resta

Ania, nuova governance approvata: Allianz resta

Nuovo Statuto pubblicato e già in vigore

Milano, 19 dic. (askanews) – Impegno mantenuto: l’assemblea di Ania ha dato il via libera alla nuova governance oggi, entro la fine del 2025 quindi, come era stato promesso dal presidente Giovanni Liverani all’Insurance Summit 2025 organizzato dal Sole 24 Ore a novembre. L’approvazione delle relative modifiche dello Statuto – messe a punto grazie al lavoro di Liverani e del comitato esecutivo – ha fatto sì che Allianz abbia revocato la richiesta di recesso dall’Associazione nazionale tra imprese assicuratrici che aveva formulato il 30 settembre scorso. Con il breve comunicato diffuso oggi dall’associazione si chiude così positivamente un tormentone durato mesi e che ha visto Allianz nel ruolo del “canarino nella miniera” – come si era espresso l’Ad e Dg di Allianz Italia, Giacomo Campora – nel dare un segnale di allerta sulla governance dell’Ania.

Il nuovo assetto – come si evince dal testo del nuovo Statuto, già pubblicato sul sito dell’Associazione – prevede una separazione più netta dei ruoli tra comitato esecutivo e consiglio associativo (come è stato ‘ribattezzato’ il consiglio direttivo) oltre a una ridefinizione delle funzioni del presidente, che viene affiancato dalla figura del direttore generale unico, il quale avrà la responsabilità della macchina operativa dell’Associazione.

Il comitato esecutivo ha la responsabilità di definire le strategie e la governance dell’Associazione, sotto la guida del presidente. Tale organo è formato, come in precedenza, dal presidente e da 10 componenti (11 in alcuni casi specifici) ma diventa più rappresentativo dell’intero sistema in base a un maggior bilanciamento tra imprese che operano nei rami Danni e nel Vita.

Il consiglio associativo – che nomina a sua volta il comitato esecutivo – opera, invece, come organo “di consultazione e controllo” ed è formato dal presidente dell’associazione e da un minimo di 31 e fino a un massimo di 35 componenti (aumentato rispetto al numero attuale di 30) eletti dall’assemblea.

Il nuovo Statuto è di fatto già in vigore, ma si potrà tradurre in novità concrete a livello di composizione dell’esecutivo con la prossima riunione del consiglio associativo che si terrà nei primi mesi del 2026, forse già a fine gennaio.

La finalità delle modifiche statutaria approvate è di rendere l’Ania un’organizzazione più efficiente e di rafforzarne la rappresentanza in una delicata fase di transizione per il settore assicurativo, evitando sovrapposizioni di ruoli e aumentando l’efficacia decisionale. Per Liverani l’associazione deve essere uno strumento “forte”, puntando su “coesione interna, rappresentatività del mercato ed efficacia dell’organizzazione”, come ha spiegato nelle scorse settimane.

Oltre a quello – già raggiunto – di scongiurare la fuoriuscita di Allianz Italia, tra gli obiettivi della riformata governance c’è quello di allargare il perimetro alle compagnie oggi non presenti in Ania e di ottenere così maggiore efficacia nella propria azione nei confronti delle istituzioni.

E, magari, di superare assenze storiche. In tal senso, Liverani aveva manifestato implicitamente, senza nominare la compagnia, anche l’auspicio di un rientro di Unipol. “Abbiamo una compagnia molto grande che non è più all’interno dell’associazione da molti anni e uno degli obiettivi è creare le condizioni per il suo rientro”, aveva detto all’Insurance Day del Sole 24 Ore.

La risposta di Carlo Cimbri, presidente di Unipol, non si era fatta attendere. “Siamo usciti da Ania 11 anni fa e non abbiamo sofferto di solitudine. Sinceramente non vediamo al momento la necessità di rientrare rispetto alle ragioni che ci spinsero a uscire nel 2014. Non vediamo ad oggi nessun tipo di cambiamento di scenario che ci possa indurre a cambiare direzione”, aveva dichiarato Cimbri pochi giorni dopo, in occasione dell’inaugurazione del nuovo ufficio di rappresentanza istituzionale del gruppo a Bruxelles, raffreddando in tal modo le speranze del presidente dell’Ania. Chissà se ora Cimbri vorrà ricredersi.

(foto tratta dal sito Ania.it)