L'associazione lancia l'allarme sul numero dei cani randagi avvelenati nell'ultimo mese tra la Sicilia e la Calabria: servono soluzioni
E’ stato un mese di maggio terribile per gli avvelenamenti di cani in Calabria e Sicilia, secondo i dati raccolti sia attraverso le segnalazioni dirette e gli articoli apparsi sui giornali cartacei ed online sono stati oltre 200 i cani randagi e alcuni di proprietà uccisi con il veleno nei 31 giorni del mese scorso. Come sempre in quasi tutti i casi i responsabili sono rimasti impuniti e molto probabilmente non saranno mai individuati. In particolare a uccidere i cani sarebbero stati i bocconi imbottiti di veleno e di topicida che sono stati sparsi per le campagne in particolare nelle province di Reggio, Cosenza, Messina, Palermo e Trapani.
Aidaa: “Questione grave, servono campagna di sterilizzazione e pene più severe”
“Il problema dell’avvelenamento dei cani e dei gatti è un fenomeno nazionale e diffuso ovunque, abbiamo diffuso i dati di Sicilia e Calabria in quanto sono i primi disponibili in maniera completa nei prossimi giorni diffonderemo i dati nazionali- scrivono gli animalisti dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente Aidaa- la questione è grave, l’avvelenamento spesso è usato come mezzo di uccisione di massa dei randagi. Due sono le soluzioni, la prima riguarda la necessità di una campagna di sterilizzazione e la seconda invece è la necessità di un inasprimento delle pene”.