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Impigliata nell’elica, la tragica fine della 17enne Anna Chiti. Il padre: “Doveva fare la traduttrice”

Impigliata nell’elica, la tragica fine della 17enne Anna Chiti. Il padre: “Doveva fare la traduttrice”
Anna Chiti morta sul catamarano nel suo primo giorno di lavoro a Venezia

Tanti i dettagli da chiarire sull’incidente costato la vita alla 17enne, al suo primo giorno di lavoro.

Scatta l’inchiesta della Procura di Venezia sulla morte della 17enne Anna Chiti, vittima di un tragico incidente su un catamarano al primo giorno di lavoro. Tanti i dettagli da chiarire, dalla dinamica dell’accaduto fino alle eventuali irregolarità del contratto di lavoro.

Anna Chiti morta al lavoro sul catamarano a Venezia, la ricostruzione

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la 17enne – appassionata di mare e con il sogno di fare la comandante – era al suo primo giorno di lavoro a bordo di un catamarano a Marina di Sant’Elena, Venezia. Pare che la giovane stesse collaborando con lo skipper e, per cause ancora in fase di accertamento, sia caduta in acqua con una corda tra le mani; la corda si sarebbe impigliata nell’elica e avrebbe fatto sbattere violentemente la testa della 17enne contro le eliche dell’imbarcazione. Un impatto fatale, purtroppo, nonostante l’intervento dei soccorsi.

La rabbia del padre

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire quanto accaduto ad Anna Chiti e, soprattutto, la regolarità del suo contratto di lavoro. La 17enne, infatti, avrebbe solo dovuto fare da interprete e da hostess non eseguire manovre. Lo conferma, parlando a “La Repubblica”, il padre della vittima, che commenta: “Mia figlia su quella barca doveva solo parlare l’inglese. Fare la traduttrice, non il marinaio”. Ora la famiglia della 17enne, distrutta dal dolore, chiede solo una cosa: la verità.

Italia sotto shock

La morte di Anna Chiti, una delle più giovani vittime sul lavoro in Italia, ha sconvolto l’intera nazionale. Tra i tantissimi messaggi di cordoglio c’è quello del presidente dell’Assonautica Venezia Marino Masiero, che sui social scrive: “Il mare, le barche, il senso di libertà dell’acqua erano il suo desiderio di vita. Anna studiava all’istituto nautico. Fra un mese avrebbe compiuto 18 anni. Amava la natura, i suoi silenzi. Il mare che Anna amava tanto ce l’ha portata via con la sua infinita bellezza. Tutto il mondo del mare di Venezia oggi è in lutto. Non si può e non si deve morire così“.

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