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“Anno nuovo… problemi vecchi”, appello di Caccia Sport e Natura all’assessorato

“Anno nuovo… problemi vecchi”, appello di Caccia Sport e Natura all’assessorato
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Dalla Regione siciliana arrivano segnali incoraggianti: primi passi cui ne dovranno seguire altri per la tutela del comparto

“Il primo trimestre del 2025 è ormai andato in archivio e si può ben dire, citando un vecchio detto:anno nuovo, problemi vecchi. Problemi vecchi che vanno ormai affrontati e risolti per non trovarci costretti fra non molto a ‘stracciarci le vesti’ e rinfacciarci di non aver fatto nulla quando qualcosa si doveva e poteva fare”. È un commento amaro quello di Domenico Portale, presidente dell’associazione Caccia Sport e Natura, che evidenzia nuovamente le difficoltà da cui è afflitto il settore venatorio in Sicilia. È corretto da parte nostra affermare – sottolineano dall’Associazione – che, in effetti, qualche timido segnale di voler cominciare ad affrontare questi problemi da parte dell’assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea c’è stato.

La novità importante, infatti, è costituita dalla recente pubblicazione del “Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”. Piano contenente, in primo luogo, la formale constatazione che: “La gestione della fauna selvatica rappresenta un’attività imprescindibile per garantire l’equilibrio tra le popolazioni animali e le attività umane e preservare, al contempo, la biodiversità”.

Ne consegue, dunque, la necessità di dover: “coordinare le attività di controllo e contenimento delle specie problematiche” e le azioni di: “controllo ed eradicazione di specie invasive e/o alloctone” e che tutto il personale da impiegare come coadiutore nelle attività di gestione e controllo, oltre a tutti i requisiti richiesti, “deve essere in possesso di porto d’armi uso caccia in corso di validità”, in altre parole un cacciatore. Si tratta, precisa ancora l’associazione Caccia Sport e Natura, della “dimostrazione di quanto da noi affermato da diversi anni. Il cacciatore rappresenta una risorsa di fatto indispensabile per la gestione della fauna selvatica. Una risorsa necessaria per preservare il nostro ambiente naturale”.

“Una risorsa che purtroppo da diversi anni – denuncia Portale – è stata trascurata” dall’assessorato. Anni in cui, da parte delle istituzioni competenti, si sono registrate diverse mancanze”. Tra queste dall’associazione ricordano la pubblicazione in ritardo e spesso in forma incompleta, del decreto contenente il Calendario Venatorio, fondamentale documento che detta le regole per la stagione venatoria. “Una situazione – precisa il presidente di Caccia Sport e Natura – che ha puntualmente creato confusione e incertezza nei cacciatori che, a stagione già iniziata, non sapevano se, come e quando avrebbero potuto cacciare una determinata specie. Particolarmente rilevante anche l’assenza di una vera gestione faunistica delle principali specie stanziali presenti in Sicilia, senza dimenticare un altro tema caldo -ricordano dall’Associazione – vale a dire il mancato ricambio generazionale causato dalle obsolete modalità di svolgimento degli esami necessari per ottenere l’idoneità all’esercizio venatorio.

Negli anni, inoltre, ha pesato anche il progressivo depauperamento “del personale delle Ripartizioni Faunistico Venatorie, che sono gli uffici periferici dell’assessorato a cui è affidato il compito di eseguire le numerose incombenze previste dalla legislazione vigente” “Tale personale – riferisce Portale – è stato assegnato ad altro incarico, fino a ridurlo ad una sola persona per ufficio. Uffici che oggi dovrebbero coordinare anche le attività di controllo e contenimento del citato piano”. La conseguenza di tutto questo – conclude l’Associazione tirando le somme – è stato un calo del numero dei cacciatori di quasi il 30% solo negli ultimi anni, con il reale rischio a breve di perdere questa ‘risorsa’. Nonostante tutto, però, Caccia Sport e Natura coglie degli incoraggianti spiragli. “I citati timidi segnali da parte dell’assessorato ci fanno ben sperare in un possibile cambiamento nell’affrontare l’annosa questione venatoria. Pertanto l’Associazione con in testa il suo presidente, Domenico Portale, rivolge un appello all’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, il professore Salvatore Barbagallo e al nuovo dirigente generale del dipartimento dello Sviluppo rurale e territoriale, l’ingegnere Alberto Pulizzi.

Tramite tale appello si richiede di:

  • “Pubblicare al più presto possibile il decreto contenente il Calendario Venatorio per la prossima stagione 2025/26, completo in tutte le sue parti, in modo da avere regole certe prima dell’inizio della stagione venatoria, anche nel caso di un ricorso dei soliti anticaccia, cosa assai probabile”;
  • “Riassegnare il necessario personale alle Ripartizioni Faunistico Venatorie, per permettere loro di assolvere al meglio tutti i compiti istituzionali previsti dalla legislazione vigente, e coordinare le attività di controllo e contenimento del citato recente piano straordinario”;
  • “Avviare una seria e coordinata Gestione Faunistica delle principali specie stanziali, quali: la Coturnice siciliana, Alectoris Graeca Whitakeri, (specie presente solo in Sicilia e quindi di elevato interesse faunistico), la Lepre italica (specie quasi del tutto scomparsa nel restante territorio nazionale e la cui conservazione è estremamente importante) nonché il Coniglio selvatico (ampiamente presente in tutto il territorio siciliano ed oggetto di una caccia tradizionale con l’uso del furetto molto seguita nell’Isola), specie che non corre particolari rischi, in quanto molto prolifica, ma soggetta a periodiche epidemie, quali la Mev, che in particolari porzioni del territorio siciliano ne hanno ridotto la presenza e, pertanto, richiede specifici interventi correttivi.

“Noi non possiamo che ribadire – afferma in conclusione Portale – la piena disponibilità ad offrire la massima collaborazione, fin da subito, dei nostri tecnici faunistici e volontari all’Amministrazione regionale, naturalmente a titolo gratuito, e ci permettiamo di ricordare di aver già presentato all’attenzione dell’assessorato un articolato progetto di ricerca per la ricolonizzazione di alcune aree, oggi disertate dalla specie, da parte delle popolazioni di Coturnice siciliana, Alectoris graeca whitakeri. Inoltre, i nostri tecnici faunistici stanno elaborando alcuni progetti anche per le altre due specie stanziali, la Lepre italica e il Coniglio selvatico, al fine di porre rimedio, in particolari aree del territorio siciliano già individuate, agli squilibri causati dall’eccessiva presenza da parte delle cosiddette specie problematiche, in primis il Cinghiale”. “Pertanto, riteniamo assai utile – conclude l’Associazione – un incontro dei nostri tecnici con i vertici dell’assessorato, al fine di definire i necessari passi, ai sensi della vigente legislazione, per avviare al più presto una coordinata e attiva ‘Gestione Faunistica’. Gestione complementare alle varie azioni di controllo e contenimento”.