“Usare il Recovery fund per alta velocità, ferrovie, infrastrutture” - QdS

“Usare il Recovery fund per alta velocità, ferrovie, infrastrutture”

“Usare il Recovery fund per alta velocità, ferrovie, infrastrutture”

venerdì 21 Agosto 2020

Da Anpit Sicilia richieste precise indirizzate al Governo nazionale e all'Unione europea. Secondo la presidente Lidia Dimasi il Ponte sullo Stretto è essenziale per dotare il Sud di quell'Alta velocità che potrebbe contribuire ai colmare il gap con il Nord. Il tunnel solo un'arma di distrazione

MESSINA – “Se non facciamo sentire alto adesso il grido della Sicilia, non avremo più la possibilità di rialzarci. Ed è un grido che deve arrivare a Roma e in Europa per affermare il pieno diritto alla mobilità e allo sviluppo. Senza il Ponte e senza le infrastrutture la Sicilia post-Covid farà un passo indietro irreversibile”. Così si è espressa, senza mezzi termini, Lidia Dimasi, presidente di Anpit Sicilia, Associazione nazionale industria e terziario, che aderisce alla mobilitazione permanente per il Recovery fund che ha visto nel flash mob organizzato a Messina il 31 luglio dalla Rete civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno la sua prima tappa.

“L’Anpit Sicilia – ha aggiunto – condivide la battaglia che il movimento trasversale sta portando avanti affinché al Mezzogiorno venga attribuita un’adeguata percentuale dei 209 miliardi del Recovery fund. Sottoscriviamo la lettera inviata al Presidente Mattarella e alle Istituzioni. La Sicilia deve avere pari opportunità in termini di alta velocità, alta capacità ferroviaria, infrastrutture”.

“In tal senso – ha osservato – consideriamo la bizzarra ipotesi del tunnel, avanzata dal premier Conte, su suggerimento del vice ministro Cancelleri, come un maldestro tentativo per distrarre l’opinione pubblica su progetti irrealizzabili e fantasiosi. Un modo insomma per non fare niente e dirottare le risorse al Nord. Restituire centralità a Messina e alla Sicilia nel Mediterraneo equivale a colmare quel gap infrastrutturale che è andato sempre più ampliandosi nell’ultimo mezzo secolo”.

“Non ci battiamo solo per il Ponte – ha concluso – ma per l’alta velocità, le Zes, il potenziamento del sistema portuale e aeroportuale”.

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