Anteas: “Anziani, simbolo di reslienza nell'anno del Covid” - QdS

Anteas: “Anziani, simbolo di reslienza nell’anno del Covid”

Stefania Zaccaria

Anteas: “Anziani, simbolo di reslienza nell’anno del Covid”

mercoledì 30 Dicembre 2020

Una ricerca realizzata dall’Associazione di Ragusa ha rilevato che gli over65 hanno saputo reagire meglio di tutte le altre fasce d’età alle sfide e agli effetti psicologici della pandemia

RAGUSA – La categoria più debole ma forse quella che riesce meglio a fronteggiare il delicato momento che stiamo vivendo. Stiamo parlando degli anziani, coloro che in questo periodo di emergenza sanitaria sono stati ritenuti, giustamente, la categoria più fragile dal punto di vista fisico ma anche di quello psicologico.

Una piccola ricerca portata avanti dall’Anteas Ragusa (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) rinfrancata da studi condotti un istituto americano per la tecnologia in psichiatria, ha appurato che gli anziani hanno reagito meglio di tutte le altre fasce d’età. Seguendo le direttrici della ricerca in questione, l’Anteas ha individuato un gruppo di dieci anziani.

“Abbiamo messo a fuoco – ha evidenziato il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – gli elementi protettivi evidenziati da questi dati, in grado di potenziare le capacità di resilienza. In più, dalle video-chat alla telemedicina abbiamo compreso, sempre riguardo al campione in questione, come, per gli anziani, sia essenziale essere connessi agli altri, per telefono e anche possibilmente via web, attraverso le video-chat: la tecnologia può essere di grande aiuto. Poi, altri elementi sono quelli che consentono di sviluppare la compassione per sé e per gli altri, coltivare la gratitudine soffermandosi regolarmente ogni giorno a pensare a quello che di buono si possiede. L’attività fisica, anche ridotta e svolta in casa, può essere un buon aiuto anche contro il malumore. Un elemento fondamentale, per la salute sia psicologica sia fisica, è la diffusione sempre più capillare di strumenti di telemedicina che possono aiutare i pazienti in isolamento o comunque a casa a sentire che c’è qualcuno che si prende cura di loro in maniera costante”.

Se si ha una patologia è importante, infatti – ha aggiunto Schininà – sapere di essere seguiti e monitorati in maniera continua, e questo può abbassare anche l’ansia e lo stress. Naturalmente, quest’ultimo discorso non vale soltanto per gli anziani. In ogni caso, gli esiti del riscontro alla ricerca sono effettivamente coerenti con quanto è stato pubblicato e, nel nostro piccolo, sono serviti a dimostrare che la resilienza nella fascia degli anziani è stata, anche per l’area del ragusano, una caratteristica che si è sviluppata in maniera efficace per controbattere i danni dell’emergenza sanitaria”.

I riscontri relativi alla resilienza, nei dieci anziani, sono emersi pressoché analoghi. “Questo, ovviamente – ha spiegato Schininà – non vale per tutti e non si riferisce a situazioni particolari come malattie importanti preesistenti, inoltre non sappiamo quali potranno essere gli effetti a più lungo termine”.

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