Con la stagione degli incendi che potrebbe avere superato, almeno è ciò che si spera, la fase più acuta, la Regione Siciliana ha formalizzato l’affidamento per la fornitura di centinaia di tute antincendio da dare in dotazione ai tanti volontari che, aderendo alle associazioni che con la collaborano con la Protezione civile, danno il proprio contributo contro un problema che anche quest’anno ha distrutto migliaia di ettari.
L’acquisto degli indumenti fa parte di un investimento più ampio che ha interessato i dispositivi di protezione individuale che devono essere indossati per poter operare in sicurezza. Alla determina, firmata ieri dalla dirigente di area Arcangela Le Pira e del dirigente generale Salvo Cocina, si è arrivati dopo alcuni mesi dal momento in cui gli uffici hanno chiesto a una ditta emiliana di fare un’offerta.
I dati dell’acquisto delle tute antincendio per la Regione Siciliana
Sono 678 le tute ignifughe di cui si doterà la Regione. “Questo dipartimento (Protezione civile, ndr), come parte del suo impegno continuo a migliorare la capacità di risposta alle emergenze, nel 2025 ha organizzato vari corsi AIB (antincendio boschivo, ndr) per formare i volontari che verranno impegnati nella campagna antincendio”, viene ricordato nel preambolo del decreto, dove viene specificato che esiste la necessità di “dotare i predetti volontari iscritti al registro regionale del volontariato di tute antincendio idonee ad affrontare le attività richieste”.
La volontà di acquistare gli indumenti è stata formalizzata a fine aprile. Dopo poche settimane, il 20 maggio, gli uffici hanno ufficialmente invitato la Sartoria Schiavi srl, ditta che ha sede a Vigolzone, in provincia di Piacenza, a proporre un ribasso rispetto alla somma stanziata di 134.965 euro. La cifra deriva dall’avere individuato in 199,06 euro il costo di ogni singola tuta. Dal canto proprio, la ditta ha offerto uno sconto dello 0,5%, pari sostanzialmente a un euro per ogni capo.
L’errore di calcolo
Al momento di stabilire quale sarebbe stata la cifra complessiva che la Protezione civile avrebbe speso per la fornitura è stato però commesso un errore.
“La ditta Sartoria Schiavi srl ha accettato l’affidamento producendo le dichiarazioni di rito e offrendo il ribasso dello 0,50% che dai conteggi effettuati risulta un importo contrattuale pari a 134.290,17 euro e non 134.325 che per mero errore è stato riportato nella proposta di affidamento firmato dall’operatore economico”, si legge nel decreto pubblicato ieri.
Quanto la discrepanza dei 35 euro e la necessità di correggere i conti abbiano inciso nelle tempistiche burocratiche non è chiaro, ma è certo che è passata quasi l’intera estate prima di arrivare alla validazione dell’aggiudicazione alla società emiliana. La proposta di affidamento risale a fine giugno.
“Accertata la regolarità degli atti (si) decreta di approvare la determina del 24 giugno 2025 con la quale il responsabile unico del progetto propone l’approvazione dell’affidamento in favore della ditta Sartoria Schiavi srl per l’importo di 134.290,17 euro oltre a 29.543,83 euro per Iva al 22% e di impegnare la somma di 163.869,00 come da quadro economico riportato, sul capitolo 100063 del bilancio regionale”, viene riportato nel decreto.
Le tute antincendio e l’aiuto dal basso
Da anni il contributo delle associazioni di volontariato rientra nella macchina antincendio che viene allestita per cercare di fronteggiare quella che a oggi è una sfida in cui l’obiettivo è perdere con il punteggio più dignitoso possibile.
L’azione dolosa dei piromani, espressione in cui si ridimensionano gesti che il più delle volte hanno fatto ipotizzare il coinvolgimento della criminalità organizzata nei roghi, anche nel 2025 ha causato ingenti danni, lasciando dietro di sé le polemiche di sempre: dalla carenza di manutenzione nei mesi primaverili all’impiego – per i sindacati poco oculato – del personale assunto a tempo determinato.
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Foto di Jen Theodore su Unsplash

