Antincendio, Regione siciliana gioca d’anticipo con gli elicotteri - QdS

Antincendio, Regione siciliana gioca d’anticipo con gli elicotteri

Antincendio, Regione siciliana gioca d’anticipo con gli elicotteri

Simone Olivelli  |
mercoledì 21 Agosto 2024

L’Amministrazione ha definito l’impegno di spesa per confermare la flotta di dieci mezzi nel biennio 2025-2026. Si passa dai quasi cinque milioni del progetto validato per il 2024 a poco meno di 13 milioni (in due anni)

PALERMO – Considerato che la domanda ultimamente supera l’offerta, conviene muoversi in anticipo. C’è questa valutazione all’origine della decisione della Regione Siciliana di avviare l’iter che porterà all’indizione della nuova gara d’appalto per l’approvvigionamento della flotta di elicotteri antincendio. Mentre l’estate prosegue tra alti e bassi, senza le drammatiche conseguenze registrate nel 2023 ma con la consapevolezza che il rischio permarrà anche ben oltre la fine della stagione, il Comando del corpo forestale guarda al futuro.

Approvato il progetto per confermare dieci elicotteri antincendio

Nei giorni scorsi, è stato approvato il progetto che definisce l’impegno di spesa che servirà per confermare la flotta di dieci mezzi di cui da anni la Regione si serve per le operazioni di spegnimento dall’alto. A mettere a disposizione i mezzi, dal 2018 in poi, sono state sempre le stesse due imprese – una campana, l’altra siciliana – a cui quest’anno se n’è aggiunta una terza.

Più fondi per estendere il lasso di tempo

Analizzando i documenti firmati dal dirigente Salvatore Di Salvo, il primo dato che spicca è la durata biennale del servizio, che riguarderà dunque il 2025 e il 2026. Si tratta di un piccolo ritorno al passato: la fornitura dei mezzi aerei era stata aggiudicata in blocco anche nel biennio 2022-2023, per poi nel 2024 ritornare all’affidamento annuale. Un’altra differenza rispetto all’appalto in corso interessa il capitolo costi: si passa dai quasi cinque milioni del progetto validato per il 2024 a poco meno di 13 milioni (in due anni). Un aumento di circa tre milioni che, stando a quanto appreso dal Quotidiano di Sicilia, non è legato all’aumento dei mezzi che comporranno la flotta né a una lievitazione del monte orario di volo, bensì alla decisione di estendere il lasso di tempo entro il quale la Regione potrà disporre degli elicotteri.

All’origine di questa scelta ci sono i dati raccolti negli ultimi anni, che dicono che gli incendi possono divampare anche in quelle stagioni – come fine inverno o fine autunno – in cui in passato il problema non si presentava e di conseguenza esiste la necessità di non farsi trovare impreparati. “Il servizio 4 Antincendio Boschivo ha stipulato in data 19 marzo il contratto d’appalto concernente dieci elicotteri leggeri – si legge nel decreto di approvazione del progetto – a seguito di apposita procedura di affidamento che a livello nazionale è stata una delle poche definitesi con esito positivo, circostanza questa che conferma l’attuale stato di elevata criticità del mercato di riferimento lamentato da diverse amministrazioni regionali nel corso di recenti riunioni istituzionali in materia di incendi boschivi”.

Un avvio anticipato dell’iter dovrebbe cautelare la Regione anche in un’altra ottica, ovvero quella di reagire per tempo alla “malaugurata ipotesi di gara iniziale deserta”. Uno scenario, quest’ultimo, con cui si è dovuto fare i conti in primavera in occasione del bando che avrebbe dovuto portare la Regione a noleggiare due elicotteri pesanti in aggiunta alla canonica flotta. L’obiettivo era stato annunciato in autunno dal presidente Renato Schifani, come risposta alle critiche che erano arrivate da tutte le parti contro il governo, accusato di non avere fatto quanto necessario per evitare i danni che si registrarono nell’isola e che portarono anche alla morte di sette persone.

Gli elicotteri pesanti – ritenuti gli unici idonei a decollare nelle giornate in cui soffia forte vento di scirocco – tuttavia non sono mai arrivati in Sicilia e questo perché alla gara non partecipò nessuno dei fornitori, poiché – fu la spiegazione che trapelò dagli uffici – in quel particolare momento le grandi aziende del settore erano tutte impegnate altrove.

Un’esperienza che a Palermo vogliono scongiurare e, per riuscirci, il modo migliore è quello di anticipare la concorrenza. D’altra parte, in tema di incendi, il ritardo nella pianificazione è da sempre il principale nodo che, anno dopo anno, si presenta contrapponendo da una parte i sindacati, che denunciano il ritardo nell’entrata in servizio degli operai stagionali, specialmente per quanto riguarda le attività di manutenzione dei boschi, e dall’altra la politica e la burocrazia, le cui mani sono state spesso legate dai ritardi nell’approvazione della legge finanziaria.

In realtà quest’anno il problema non si sarebbe dovuto porre: il via libera dell’Ars è arrivato già a fine 2023, consentendo alla Regione di non ricorrere all’esercizio provvisorio e di disporre delle condizioni ideali per mettere a regime per tempo la macchina dell’antincendio. A conti fatti, ciò però non è avvenuto. Un primo segnale di cambiamento potrebbe essere rappresentato dal decreto siglato nei giorni scorsi. Se sarà il primo di una modifica più radicale nell’organizzazione della campagna antincendio, lo si vedrà.

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