Il bilancio di Antonino Marcellino sovrintendente della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana. Aumentare il numero di concerti e la notorietà internazionale del secondo ente sinfonico italiano per importanza
Da quanto tempo ricopre la carica di sovrintendente alla Fondazione dell’Orchestra sinfonica siciliana?
“Mi sono insediato il 25 giugno, quindi da circa cento giorni. Da subito mi sono messo a lavorare alacremente: ogni giorno, dalle sette del mattino in poi, sono in riunione sia con i tecnici che con gli amministrativi. Mi piace assistere e ascoltare le prove dei concerti. Inoltre, quando ci sono gli eventi serali, rimango in teatro sino mezzanotte perché, finito lo spettacolo, torno in ufficio per controllare i carteggi”.
Qual è il bilancio di questi primi mesi alla guida della Foss?
“Ho cercato di mettere in moto la macchina amministrativa dopo sette mesi di vacatio e per fare ciò ho lavorato tantissimo, così come continuo a fare con molta fatica. Sicuramente un primo obiettivo è stato raggiunto, cioè quello di riportare l’Orchestra Sinfonica siciliana sulla scena internazionale. Il secondo passo è stato quello di varare la stagione concertistica sia a Palermo che a Monreale. Per quest’ultima abbiamo numerosi riflettori puntati addosso, anche internazionali, considerata l’importanza dell’iniziativa. Anche per questo stiamo richiedendo un contributo al Ministero. Monreale vanta una grande tradizione in tal senso, perché nel passato aveva un Festival di musica sacra con una risonanza a livello mondiale, anche per come veniva gestito. Altro passo che ho compiuto è stato quello di rimodulare la pianta organica dell’orchestra. Non vi sono delle carenze vere e proprie, ma attraverso la collaborazione con le rappresentanze sindacali siamo riusciti ad approvare la pianta organica dei professori d’orchestra a 97 unità, la più nutrita in Italia dopo l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Mi auguro che dall’anno prossimo, grazie alle audizioni di tutti gli strumenti, riusciremo ad avere la capacità, in prima battuta, di una selezione fatta ad alto livello, aumentando così la qualità e creando in tal modo un corpo sonoro. Sicuramente i costi saranno più alti, ma questa organizzazione farà lievitare la produttività con un numero maggiore di concerti e, quindi, più introiti. In tal maniera per il triennio 2021-2023 mi auguro che questo lavoro possa essere riconosciuto dal Ministero e dalla Regione Siciliana attraverso un aumento del finanziamento”.
Chi vuole contribuire alla crescita della Fondazione dell’Orchestra sinfonica siciliana che cosa deve fare?
“Può fare un semplice bonifico bancario e grazie allo strumento di Art bonus trasformarsi in un mecenate. Si tratta del credito d’imposta destinato a tutti coloro, privati cittadini o imprese, che decidono di effettuare erogazioni liberali di denaro a sostegno della cultura, per la valorizzazione e il recupero del patrimonio italiano. Consente di portare in detrazione d’imposta, per tre anni, il 65% dell’importo erogato per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali”.
Quali sono le altre strategie che sta mettendo in atto?
“Sono alla ricerca di un grande direttore d’orchestra, che possa portare ulteriore luce all’Orchestra sinfonica siciliana. Ho già una rosa di nomi, dopo aver consultato sia le prime parti che l’orchestra tutta e stilato una lista. Al momento però non posso svelarvi nulla, si saprà prima del 31 gennaio 2020. Il mio primo obiettivo è quello di stabilizzare l’orchestra a pieno regime e subito dopo organizzare, oltre ai concerti già stabili nel programma, anche delle matinée per le scuole e dei concerti aperitivo. Stiamo cercando di ampliare l’offerta e diversificare, lavorando anche per riproporre il coro dei bambini e l’Orchestra sinfonica giovanile, che farà da traino a un pubblico nuovo. Infine, stiamo cercando di creare dei maggiori rapporti con il Conservatorio e l’Università, attuando una politica dedicata ai giovani per farli avvicinare alla musica sinfonica, magari con i concerti di domenica mattina con dei prezzi concorrenziali”.
Quanti concerti prevede la stagione?
“Ce ne saranno 29 in doppia produzione. Ciò significa che ogni concerto verrà replicato il sabato pomeriggio. Inizieremo il 25 ottobre per concludere la stagione il 23 maggio”.
Quanti abbonamenti avete?
“Ne abbiamo circa 1.150, per una capienza del teatro di circa 1.600 posti. Gli abbonati sono suddivisi in circa cinquecento per il serale del venerdì e 650 circa per il turno pomeridiano del sabato”.
Quali sono i concerti in programma in giro per l’Europa?
“Siamo presenti nelle fiere internazionali anche grazie a un finanziamento dell’assessorato regionale al Turismo, che ci consente in questo modo di farci conoscere in giro per il mondo. Inoltre, abbiamo già concluso l’accordo per esibirci sia a Vilnius, capitale della Lituania, che ad Ankara, in Turchia, per due festival di musica veramente importanti”.
Qual è il primato che vanta la Fondazione dell’Orchestra sinfonica siciliana?
“Rappresenta il secondo ente sinfonico più importante d’Italia, ricco di tradizione. Stiamo lavorando affinché ritorni ai fasti di un tempo, quando a dirigere c’erano i compositori come Igor Stravinskij e Darius Milhaud o direttori come Herbert Albert, John Barbirolli, Ernest Bour, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Antal Dorati, Vittorio Gui, Efrem Kurz, Ferdinand Leitner, Pierre Monteux, Herman Scherchen, Riccardo Muti”.
Quali sono i numeri dell’ultimo bilancio che avete chiuso?
“Positivi, anche se abbiamo avuto un taglio fisiologico, che tramite altre entrate siamo riusciti a colmare. Il totale del nostro bilancio si aggira intorno ai 12 milioni di euro, con un mutuo da sette milioni di euro per dei contenziosi accesi nel passato”.
La struttura di cui disponete, il Teatro Politeama di Palermo, in che condizioni l’avete trovata?
“Purtroppo versa in uno stato carente perché non sono state fatti degli interventi di manutenzione importanti. È come una bella signora avanti d’età che non si è mai curata. Per fortuna il Comune di Palermo, circa un mese fa, ha stanziato 4 milioni e 400 mila euro per la ristrutturazione della facciata del teatro, attraverso fondi ministeriali e della Cassa depositi e prestiti. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa e i lavori inizieranno nel 2020”.
Di quanti dipendenti disponete?
“Circa 130 dipendenti. Sto riscontrando grande collaborazione da parte del presidente e dei componenti del Consiglio d’amministrazione. Questo mi permette di lavorare con maggiore entusiasmo, raggiungendo celermente gli obiettivi prefissati: il primo è quello di creare un corpo sonoro unico, per poter esportare la nostra qualità nel mondo; il secondo, invece, è quello di creare delle sinergie virtuose con le grandi istituzioni del mondo sinfonico, che ci permettano di esibirci nei grandi teatri di tutto il mondo, oltre che in quelli siciliani”.