Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani è ormai quotidianamente tirato per la giacchetta affinché accetti di confrontarsi con l’Ars su temi che sembrano polarizzarsi tra Turismo e Sanità.
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Sul fronte del turismo, quindi dell’Assessorato al Turismo investito da una inchiesta della Procura della Repubblica di Palermo, la richiesta di chiarimento scava indietro fino al caso di Cannes ed è stata reiterata ancora ieri con una nota congiunta firmata da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. “Una netta inversione di tendenza nella gestione delle risorse pubbliche – si legge nella nota dei due partiti all’opposizione nel Parlamento regionale – utilizzate per acquisire consenso, sfruttando anche temi sensibili per mero interesse politico. Diciamo basta agli sprechi e alla ‘corrente turistica’ che si è impadronita del settore gestendo gran parte dei contributi in modo esclusivamente clientelare”.
Pd e M5S: “Schifani non può continuare a far finta di nulla, venga in aula”
Pd ed M5s ritengono la misura ormai colma: “Il presidente della Regione, Schifani, non può continuare a far finta di nulla, venga in aula a riferire su quanto sta accadendo e chiarisca se è favorevole a mantenere il ruolo di Fratelli d’Italia nella corrente turistica del governo”.
La nota congiunta della segreteria siciliana del Partito Democratico e del gruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars accompagna l’annuncio di un sit-in che avrà luogo mercoledì 16 luglio alle ore 11:30 davanti la Presidenza della Regione Siciliana, a Palazzo d’Orleans, insieme ad associazioni culturali e società sportive “tradite dal governo Schifani”. Secondo i due gruppi politici “sono infatti centinaia in Sicilia le associazioni culturali tagliate fuori da finanziamenti e programmazione” e “serve un ripensamento complessivo del sistema che tolga discrezionalità e che offra a tutte le realtà le stesse opportunità”.
La Sanità una spina nel fianco del governatore
Altro tema cogente che richiede, o pretende la presenza di Schifani all’Ars per dare contezza dello stato dell’arte in Sicilia è la Sanità. Oltre alla promessa di barricate sul piano di riordino della rete ospedaliera – di cui vi abbiamo dato maggiore informazione nell’edizione odierna del nostro giornale, in edicola – tiene banco la vicenda dell’Ospedale dei bambini che fa parte del Civico di Palermo ed anche su questo il Movimento 5 Stelle ricorda al governatore la promessa fatta di una seduta a Sala d’Ercole per rendere pubblico il confronto sulla Sanità siciliana.
Sanità, Antonio De Luca: “Schifani venga a riferire anche su questo”
Ma i temi sul tavolo sono parecchi e non riguardano soltanto l’audio diffuso dal fondatore di Controcorrente, Ismaele La Vardera, ricevuti dalla dottoressa Desiree Farinella, in cui si sentiva anche il coinvolgimento del deputato forzista Gaspare Vitrano quale mediatore politico.
La conclusione comunque è anche in questo caso la medesima richiesta, firmata in questo caso dal capogruppo del M5s all’Ars Antonio De Luca: “Schifani venga a riferire anche su questo, in occasione del dibattito sul disastro sanità che ha promesso quasi due mesi fa, ma che finora si è guardato bene dal fare effettuare”. Dibattito che, visto il calendario dell’Ars, con i lavori ancora in corso per il disegno di legge sul riordino dei Consorzi di bonifica e subito a seguire la manovra finanziaria (contenente anche 41,5 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa), presumibilmente non potrà avere luogo prima di settembre.
Liste d’attesa e direttori generali, si attende l’ammissione di fallimento
“Mi dispiace dirlo – dice al nostro giornale Antonio De Luca – ma è ‘come volevasi dimostrare’; nel senso che Schifani ha detto che avrebbe rimosso i direttori generali se non distruggevano le liste d’attesa, non le hanno distrutte, ci sono oltre duecentomila prestazioni in attesa e conseguentemente quell’obiettivo è stato fallito da quasi tutti se non da tutti i direttori generali”. Secondo il capogruppo M5S Antonio De Luca, visti i risultati, il presidente Renato Schifani “dovrebbe essere coerente con se stesso, procedere alla rimozione dei direttori generali ed ammettere il fallimento”.
In manovra 41,5 milioni per le liste d’attesa
In merito all’intervento in variazione di bilancio per abbattere le liste d’attesa, Antonio De Luca è chiaro: “Nessuno si può dichiarare contrario a dare un incentivo al nostro personale sanitario, che lavora tanto e fa del suo meglio, ma non è con queste misure che si risolveranno i problemi perché il problema è strutturale: bisogna rivedere le regole d’ingaggio; bisogna rivedere la regolamentazione degli intramoenia; bisogna rivedere le procedure di prenotazione. Bisogna andare a lavorare su tutta quella che è l’organizzazione della filiera. Diversamente, con soluzioni spot, che hanno solo l’effetto di far credere che si sta facendo qualcosa ma nella realtà non si entra nel merito centrando i problemi, non si risolverà il problema”.
Ancora indagati tra politica e sanità regionale, De Luca: “Schifani dovrebbe andare a fondo nei problemi”
Gli interventi fin qui posti in essere dal governo Schifani, secondo Antonio De Luca, sono come una aspirina ad un malato terminale: non gli fa male ma neanche risolve il problema. Caustico, definitivo nel giudizio il capogruppo del Movimento all’Ars. Mentre l’Asp di Palermo attende un direttore generale ormai da sette mesi, e che potrebbe non arrivare prima di altri due mesi, con il piano di riordino della rete ospedaliera in gioco, la vicenda in ordine di tempo che ha investito negativamente la Sanità siciliana è quella che vede il deputato regionale forzista Gaspare Vitrano e l’ex direttore sanitario dell’Ospedale dei bambini del Civico di Palermo, Gaetano Buccheri, indagati per tentata violenza privata nei confronti dell’allora dirigente del presidio Desiree Farinella.
“Se non usciamo da questa mentalità, dove la politica entra a gamba tesa sulla Sanità e dice chi e cosa deve fare, tra l’altro per salvare le apparenze e non la sostanza, si può fare la rete ospedaliera più bella del mondo – chiosa Antonio De Luca – ma non risolvi il problema. Schifani dovrebbe andare a fondo nei problemi, non basta tagliare una testa e fare un comunicato stampa per risolvere il problema”.

