Il QdS incontra i candidati. Tra le priorità dell’esponente dem Antonio Nicita “un sussidio strutturale per abbattere i costi degli spostamenti”
CATANIA – Portare l’Europa in Sicilia e in Sardegna. Antonio Nicita, candidato del Partito democratico alle prossime elezioni europee non ha dubbi: occorre fare in modo che la politica europea si occupi del Sud. “Per garantire agli abitanti delle Isole gli stessi diritti riconosciuti agli altri cittadini europei – afferma -. Una sanità funzionante, un’istruzione di qualità, un lavoro dignitoso, infrastrutture moderne, collegamenti rapidi ed efficienti. E per dimostrare che l’Europa non è un luogo lontano, siamo noi. Che, scegliendo chi ci rappresenta, possiamo accorciare le distanze con istituzioni e Paesi europei e pretendere diritti e servizi fondamentali. Votare il Partito Democratico significa anche questo: valorizzare l’Europa che c’è già e cambiare l’Europa che non ci piace”.
Dando la parola alle giovani generazioni, ad esempio. “Io preferisco non tanto parlare dei giovani ma lasciarli parlare – prosegue -. Come è successo alla mia ultima iniziativa elettorale a Siracusa dove sono intervenuti due neo-diciottenni, proprio per spiegare in prima persona cos’è l’Europa per loro: quella in cui sono nati, che stanno costruendo giorno dopo giorno e nei cui valori si riconoscono”.
Dieci i punti del programma di Antonio Nicita
Dieci i punti del programma che il candidato sta portando in campagna elettorale. “Dieci proposte concrete, realizzabili e di cui le nostre isole hanno davvero bisogno – spiega Nicita. Con l’obiettivo di dimostrare – con i fatti – che ‘insularità’ non può e non deve essere sinonimo di ‘isolamento’. E, al contrario, fare in modo che vivere in Sardegna e Sicilia possa divenire una scelta per chiunque: per chi arriva, per chi rimane e per chi rientra”. Per questo, in caso di elezione, proporrà con priorità una Legge Europea per l’Insularità e un Piano europeo per la ripresa e la resilienza nelle isole, ispirato al Pnrr. “Con lo scopo – dice – di riconoscere le specificità delle isole d’Europa e distinguere Sicilia e Sardegna dal resto del Sud-Italia, come già previsto nei Trattati Ue. Un cortocircuito dovuto alla mancanza di consapevolezza rispetto a cosa significa essere un’isola e a quali sono i principali problemi riscontrati da chi la abita”.
La battaglia contro lo spopolamento
Un’altra battaglia importante è quella contro lo spopolamento. “In Sicilia e Sardegna la popolazione invecchia e diminuisce più velocemente rispetto alle altre regioni italiane – sostiene Nicita -: motivo per cui, nei prossimi vent’anni, avremo meno giovani e anche meno laureati, poiché chi consegue il titolo di studio sarà invogliato ad andare via per trovare un lavoro adeguato. Una tendenza che va assolutamente fermata e invertita, attraverso l’introduzione di sgravi fiscali, sussidi a imprese e lavoratori, incentivi alle assunzioni e nuove politiche abitative. Tutti strumenti necessari per consentire ai giovani di rimanere, avere un posto dove vivere e creare una propria famiglia, se lo desiderano”.
Nel programma anche “un Piano straordinario per la sanità di prossimità, una nuova politica agricola comune che tenga conto della specificità delle isole nel Mediterraneo e un Erasmus esteso a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori – sottolinea – . Ma, soprattutto, ce la metterò tutta per abbattere i costi degli spostamenti da e verso le isole, oggi insostenibili. Attraverso l’estensione degli aiuti di Stato a tutti gli aeroporti delle isole e l’introduzione di un sussidio strutturale”.
Ma è necessario che gli elettori scelgano, che si rechino alle urne per “rafforzare chi lotta contro la rapina alla Sicilia che la destra vuole fare attraverso il ponte sullo stretto e sostenere una proposta finalmente seria a favore della nostra terra”, afferma ancora, prima dell’appello al voto.
“Lo ha affermato anche il nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nella dichiarazione congiunta fatta insieme ai presidenti della Repubblica di Germania e Austria recentemente – conclude -: bisogna andare a votare per difendere la democrazia perché i nostri valori sono minacciati nel mondo come mai dalla fine della Guerra Mondiale. È un appello di altissimo profilo che ci ricorda quanto preziosa sia la democrazia europea con il suo patrimonio di valori e diritti. Ma c’è di più: l’Europa ideale dei valori è anche l’Europa pragmatica delle politiche che possono migliorare la vita e il benessere dei cittadini. Per i siciliani votare per chi vuole una Europa più giusta e forte può significare concretamente servizi migliori, sanità pubblica più efficiente, infrastrutture finalmente moderne, costi dei biglietti per i voli più bassi. E sono solo alcuni dei tanti esempi possibili”.