CATANIA – La Sicilia si prepara a recepire la nuova legge sugli anziani (legge 33/2023) con un consenso politico e civile trasversale.
All’incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Catania era presente il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, e la presenza del presidente della Regione Renato Schifani è mancata solo per la morte del fratello Rosario. “Il presidente Schifani ha seguito i lavoratori preparatori” ha spiegato Emiliano Abramo, presidente di Sant’Egidio, ad apertura dell’appuntamento a cui hanno partecipato come relatore Nicola D’Agostino, che è promotore del recepimento in regione, insieme al presidente della commissione per l’attuazione della riforma Vincenzo Paglia e il segretario della stessa commissione Leonardo Palombi.
In Sicilia tutti i nove distretti sanitari hanno aderito alla progettazione pilota, garantendo finanziamenti per l’avvio delle sperimentazioni.
In platea il mondo della sanità catanese, ma anche il presidente della Commissione antimafia all’Ars Antonello Cracolici, il direttore della Banca d’Italia a Catania Gennaro Gigante, l’amministratore Sac Nico Torrisi (padrone di casa alla Baia Verde) e il commissairio della Camera di Commercio del Sud-Est Antonio Belcuore. Presente anche l’imam della moschea di Catania Abdelhafid Kheit, presidente della Comunità musulmana in Sicilia.
La Sicilia potrebbe essere la prima regione a far propria una legislazione che risale al 2023 e che secondo le amministrazioni – contemporanee all’ok in Parlamento – di Emilia-Romagna, Puglia, Campania e Toscana, manca di sufficienti risorse finanziarie.
Il Sistema nazionale di assistenza agli anziani non autosufficienti (Snaa)
Il Patto per la terza età prevede l’istituzione del Sistema nazionale di assistenza agli anziani non autosufficienti (Snaa), con l’obiettivo di garantire un coordinamento stabile tra prestazioni sanitarie e sociali. Prevede una valutazione unificata dei bisogni e l’attivazione di Punti unici di accesso, per semplificare e rendere più rapido l’ingresso ai servizi.
Rafforza l’integrazione socio-sanitaria e punta a ridurre la burocrazia. La riforma comprende anche misure per l’invecchiamento attivo, come iniziative culturali, sociali e di inclusione digitale. In via sperimentale, da quest’anno è previsto un bonus fino a 850 euro mensili per gli over 80 non autosufficienti con un Isee non superiore a 6mila euro. Questa misura, che è considerata sperimentale, è erogata dall’1 gennaio 2025 da Inps e terminerà il 31 dicembre 2026.
In Sicilia gli anziani sono un numero enorme
“Approvare questa legge è talmente importante da poter cambiare la storia della Sicilia stessa – ha spiegato da Catania l’arcivescovo Paglia – in questa isola gli anziani sono un numero enorme. Non possono essere abbandonati a loro stessi a causa di una cultura che li ritiene uno scarto o un peso. Stamattina (giorno 22 settembre ndr) a Catania ho voluto visitare un centro per anziani: ho trovato una mamma di 101 anni che ha sei figli. Lei li ha curati tutti e sei e in sei non sono riusciti a tenere la propria madre. Questa cultura va ribaltata. è una vera rivoluzione spirituale, politica ed anche economica”.
L’Italia è la seconda nazionale con il più alto numero di anziani al mond
“C’è un’urgenza – ha spiegato il presidente della Comunità di Sant’Egidio di Catania Emiliano Abramo -. L’Italia è la seconda nazionale con il più alto numero di anziani al mondo, la Sicilia è invecchiata rapidamente e al 2050 ci saranno più anziani che bambini. C’è dunque un problema a cui dare risposta. Tutti gli anziani devono vivere bene, per questo servono nuovi strumenti come la telemedicina e l’assistenza domicliare, affinché gli anni di vita che abbiamo guadagnato grazie alla scienza e la medicina non siano “anni da maledire” perché vissuti da soli e senza sostegno. In questo, comunità di Sant’Egidio prova delle forme di dialogo e troviamo in Sicilia, ancora una volta, in cui poter affermare un primato”.
Leandro Palombi, che è ispiratore della norma, da Catania si è detto “molto contento della partecipazione e l’entusiasmo che circonda questa legge, vuole essere davvero un progetto di riforma per gli anziani e tutta la società”. “Il fatto che la Regione Siciliana – ha aggiunto – abbia deciso di applicare un programma pilota per tutte le province mi sembra un gesto significativo e molto bello. A livello nazionale c’è un disegno di legge che dovrebbe essere approvato ad ottobre attraverso cui finanziare tutte le sperimentazioni con un importo significativo per il prossimo triennio. Il fatto che la Sicilia cominci prima degli altri, la porrà in una posizione di vantaggio rispetto ad altre sperimentazioni”.
Come verrà finanziata la legge
Come verrà finanziata la legge lo ha spiegato il deputato forzista Nicola D’Agostino: “Ci aspettiamo coperture nazionali, metteremo coperture regionali per iniziare a sperimentare. Tutto verrà coperto dal Sistema Sanitario Nazionale”.
Il presidente Gaetano Galvagno ha spiegato che i lavori per il recepimento della norma potrebbero essere “calendarizzati dopo la legge di Stabilità”. “Ho accettato – ha aggiunto il presidente Ars – con buon auspicio l’invito dell’onorevole D’Agostino che si è fatto portavoce di questo disegno di legge a cui manca il recepimento della norma e i decreti attuati. Nel 2023 si parlava di cifre importanti per un triennio di applicazione. Le istituzioni devono essere attente alle reali esigenze del territorio”.

