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Anziani, nelle Rsa italiane sette su dieci sono malnutriti, il report

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Anziani, nelle Rsa italiane sette su dieci sono malnutriti, il report

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venerdì 11 Giugno 2021

Il report sottolinea le grandi criticità all'interno delle strutture di ricovero per anziani. Ma anche la scarsa attenzione da parte dei media sul tema.

Un’alimentazione adeguata è uno degli aspetti più importanti per preservare la salute e l’autonomia dell’anziano. Eppure la malnutrizione riguarda dal 3-4% nei soggetti anziani che vivono a casa loro fino al 70% di quelli ospitati in strutture di lungodegenza e Rsa.

E “manca un programma nazionale di sorveglianza nutrizionale relativo agli anziani”. E’ quanto emerge dal documento prodotto dal Tavolo tecnico per migliorare la salute dell’anziano per gli aspetti nutrizionali pubblicato sul sito del Ministero della Salute. Negli ultimi 30 anni la produzione scientifica mondiale sulla nutrizione nella popolazione geriatrica è aumentata esponenzialmente del 2.600%, con circa 35.000 articoli complessivamente pubblicati dal 1948. Questo ha portato a un suo progressivo inserimento nelle linee guida delle società scientifiche internazionali che si occupano della Terza Età.

Eppure, da una revisione di 240 studi scientifici che hanno esaminato113.967 anziani, è emerso come la prevalenza della malnutrizione per difetto varia molto a seconda del contesto ed è molto elevata a livello ospedaliero. Il documento, sulla base dei dati disponibili, individua molte criticità. Tra queste il fatto che “l’attenzione dei media per le problematiche nutrizionali dell’anziano è molto scarsa”. Mentre per quanto riguarda il personale sanitario, medico in particolare, “risulta difficile comprendere il paradosso di come, a fronte di un dichiarato interesse su tali argomenti, si assiste ad una sistematica carenza di formazione”.

Inoltre, si evidenzia il “mancato recepimento delle linee di indirizzo per la ristorazione collettiva nelle lungodegenze, nelle strutture riabilitative e nelle Rsa”, l’assenza di una scheda nutrizionale nella cartella clinica, “l’insufficiente sensibilità dell’intero sistema” al problema. “E’ importante agire subito – commenta uno degli autori, Francesco Landi, presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) – con un miglioramento dello screening nutrizionale negli anziani e mettendo a punto un Piano di sensibilizzazione, promosso dal Ministero della salute e dalle società scientifiche”.

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