Domani scadono i termini per chiedere il rimborso delle spese “di soccorso” sostenute per le api. Ecco i requisiti e la documentazione richiesta per accedere al contributo della Regione
PALERMO – Nessuna apertura da parte della Regione. I fronti rimangono fermi sulle proprie posizioni, e distanti. La richiesta delle associazioni degli apicoltori di prorogare la scadenza dell’avviso pubblico relativo al rimborso delle spese sostenute nel 2022 per l’alimentazione di soccorso delle api è stato rimandata al mittente con un deciso e netto diniego.
Nessuna proroga alla richiesta di rimborso
Le motivazioni addotte non sono state riconosciute e nulla è cambiato rispetto alla data già fissata: “Considerate le richieste, avanzate dalle diverse associazioni degli apicoltori, di proroga del termine di scadenza al 30 novembre per la presentazione delle domande – scrive il dirigente generale del dipartimento regionale dell’agricoltura, Dario Cartabellotta – si comunica l’improcrastinabilità del termine assegnato, ritenuto sufficiente ad espletare tutti gli atti connessi alla presentazione della documentazione che risulta essere snella ed essenziale nella sua rilevanza”. Nulla a valso neanche il rilievo, fatto dalle associazioni scriventi, riguardo alle modifiche apportate all’avviso in corso d’opera: “si precisa infine – scrive ancora Cartabellotta – che le modifiche apportate con ddg n. 5866 del 16/11/2023, citato nelle richieste di proroga, non sono ‘sostanziali’ ma costituiscono una puntualizzazione di quanto già contenuto nel corpo dell’art. 6 dell’avviso”.
Tempi stretti per presentare la richiesta
I tempi ormai si fanno stretti, e gli interessati dovranno darsi parecchio da fare per presentare in tempo tutta la documentazione richiesta per poter accedere al contributo. Le istanze degli interessati dovranno contenere una perizia asseverata in cui vengono riportati in maniera dettagliata i danni subiti e i costi sostenuti per cercare di porre freno al disastro dovuto ai tanti incendi che nel 2022 hanno distrutto ettari e ettari di terreni, e insieme a questi, interi sciami di api. Potranno accedere ai finanziamenti gli apicoltori, imprenditori apistici, apicoltori professionisti, società e cooperative di apicoltori, che abbiano sede legale ed operino sul territorio siciliano. In particolare, è richiesto ai richiedenti di essere in regola, al momento della presentazione della domanda, con gli obblighi di identificazione e registrazione degli alveari presso l’anagrafe apistica nazionale, in possesso di partita Iva agricola e di iscrizione nel registro delle imprese della Camera di commercio.
Ancora, le imprese devono essere in possesso del fascicolo aziendale costituito presso un centro di assistenza agricola, e in regola con la posizione contributiva Inps. La scelta della Regione nasce dal riconoscimento che l’apicoltura siciliana è un importante segmento economico del settore agricolo, e il bando emesso mette a disposizione dei richiedenti 385 mila euro. L’andamento climatico delle ultime stagioni ha avuto gravi conseguenze agronomiche e fisiologiche, aggravate dai numerosi e diffusi incendi a carico della vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea in molte aree della regione.
Una condizione che ha avuto ripercussioni importanti sull’apicoltura, perché poco si è potuto contro la distruzione di interi apiari e dei “pascoli” estivi ed autunnali per le api. Per cercare di salvare il salvabile, si è dovuto intervenire con l’alimentazione straordinaria per consentire la sopravvivenza degli sciami. Un costo importante, sulle spalle dei produttori che versano già da tempo in una situazione di grande sofferenza, aggravata dalla necessità di ricorrere all’alimentazione di soccorso.