Il presidente della Commissione antimafia interviene al QdS sui dubbi dei costruttori edili. “Il 77% dell’affidamento avviene senza bando. Sarà definito un codice di comportamento”
PALERMO – L’allarme lanciato dal Consiglio generale di Ance Sicilia, in merito alle procedure negoziate che il nuovo codice degli appalti consente, non è rimasto lettera morta e la Commissione antimafia regionale siciliana presieduta dall’onorevole Antonello Cracolici ha voluto approfondire la questione. Per questa ragione è stato convocato il presidente dell’associazione costruttori edili siciliana Santo Cutrone in audizione, svoltasi il 6 novembre nella Commissione speciale che vigila su mafia e corruzione. All’origine dell’audizione in Commissione antimafia il risultato di uno studio di Ance secondo cui “nel 77% dei casi sono stati aggiudicati appalti per importi da 1 milione a 5,538 milioni senza una gara aperta a tutti; e nel 97% dei casi il criterio di esclusione delle offerte anomale è sempre lo stesso”. Uno spaccato della gestione appalti in Sicilia preoccupante e da attenzionare. Abbiamo pertanto chiesto al presidente della Commissione speciale antimafia, il dem Antonello Cracolici, quanto è emerso in quell’occasione.
“Dal report che Ance Sicilia ha fornito alla Commissione antimafia emerge che il 77% dell’affidamento avviene senza bando, con un sistema a inviti che in teoria rispetta la nuova legge, ma che inevitabilmente comporta minore trasparenza – ci spiega il presidente Cracolici fornendo subito un appunto su una nota critica…