Una nuova proroga di tre mesi allontana il momento in cui negli uffici regionali di committenza – gli ex Urega – verranno rinnovate le commissioni di gara. È questo l’effetto di un decreto firmato dall’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e dal dirigente generale Duilio Alongi.
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Il provvedimento arriva sulla scia di altri simili e a quasi un anno dal momento in cui la Regione ha reso noti gli elenchi da cui dovrebbero essere scelte le figure a cui affidare le presidenze e le vicepresidenze degli organismi che sovrintendono le procedure di affidamento degli appalti economicamente più importanti. La situazione di stallo va avanti da quasi due anni, con le nomine ferme a quelle fatte all’epoca del governo Musumeci.
Il decreto
“Ritenuto necessario prevedere, nelle more della nomina dei componenti delle commissioni di gara da parte del presidente della Regione, una ulteriore proroga, senza soluzione di continuità, al 31 luglio 2025 degli incarichi dei componenti delle commissioni di gara attualmente fissata al 30 aprile 2025”. È con queste parole che il governo Schifani ha deciso di rinviare il momento in cui verranno effettuate le nuove nomine per sei delle nove sedi provinciali.
Le proroghe riguardano Catania, Ragusa, Caltanissetta, Messina, Agrigento e Siracusa, dove i presidenti di commissione sono rispettivamente gli avvocati Sebastiano Magnano Gaudioso, Luigi Piccione, Girolamo Signorello, Alessandro Pruiti Ciarello, Antonino Gaziano e Stefania Salvo. Nei primi quattro casi le nomine risalgono al 2019, mentre quelle di Gaziano e Salvo al 2022.
La legge regionale di riferimento per disciplinare le attività delle commissioni di gara – organismo a cui vengono affiancate specifiche commissioni giudicatrici in occasione delle procedure che si svolgono con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, cioè quelle in cui si tiene conto non solo del ribasso ma anche della proposta tecnica – è la numero 12 del 2011.
La norma, che negli anni è stata aggiornata, prevede che i componenti delle commissioni restino in carica due anni, con la possibilità di ottenere una proroga di altri due. Dopodiché “l’incarico di componente della commissione non può essere rinnovato prima di due anni dalla cessazione del precedente incarico”.
La lunga attesa
Calendario alla mano, le nomine di Magnano Gaudioso, Piccione, Signorello e Pruiti Ciarello sarebbero dovute scadere – tenendo conto della proroga concessa dalla legge – tra luglio e ottobre del 2023. Tuttavia, da allora il governo Schifani ha deciso di intervenire prorogando di volta in volta gli incarichi. Prima fino a fine dicembre 2023, successivamente fino al 30 aprile 2024 e poi di un anno fino al 30 aprile 2025. Adesso il nuovo decreto dell’assessore Aricò garantisce la permanenza ai commissari almeno fino a fine luglio.
La scorsa estate la Regione si era mossa affinché si avviassero le procedure propedeutiche alla nomina dei nuovi commissari. Con un decreto presidenziale, Schifani aveva dato mandato al dipartimento regionale tecnico, il ramo dell’amministrazione regionale da cui dipendono gli ex Urega, di indire una manifestazione d’interesse per creare gli albi per presidenti e vicepresidenti delle commissioni.
Gli elenchi sono stati ufficializzati a ottobre: a far parte del primo sono 242 professionisti, mentre l’albo per i vicepresidenti conta 320 nomi. “I presidenti e vicepresidenti selezionati dagli albi e nominati per ciascuna sezione territoriale, congiuntamente al rappresentante designato dalla stazione appaltante interessata alla procedura di gara, costituiscono le commissioni di gara degli Uffici regionali di committenza – si legge nel decreto di Schifani dello scorso anno – Gli albi, successivamente al primo insediamento delle commissioni di gara degli uffici regionali di committenza, verranno aggiornati dinamicamente”.
Il trattamento economico
Il provvedimento del presidente, che ancora attende di essere attuato nella parte relativa alla scelta dei nomi a cui affidare il delicato compito di sovrintendere procedure di gara con cui complessivamente vengono gestite centinaia di milioni di euro ogni anno, contiene anche i compensi previsti ai componenti di nomina regionale: 33.150 euro per i presidenti e 19.500 per i vicepresidenti. In entrambi i casi si tratta di indennità annua lorda.

