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Appalti, inchiesta Pandora, arrestato anche carabiniere

Appalti, inchiesta Pandora, arrestato anche carabiniere

Il gup di Caltanissetta David Salvucci ha condannato quattro persone al termine del processo “Pandora”, sulle irregolarità nella gestione degli appalti a San Cataldo, che si celebra in abbreviato.

Tra gli imputati il maresciallo dei carabinieri Domenico Terenzio, 54 anni, condannato a 5 anni per tredici episodi di falso, favoreggiamento e rivelazioni di segreto d’ufficio e assolto per altri episodi analoghi. Caduta l’accusa di avere favorito la mafia con le sue rivelazioni. Queste le altre condanne: Alfonso Gaetano Ippolito, 54 anni, architetto di Santa Caterina Villarmosa, 2 anni con la sospensione condizionale della pena; Liborio Lipari, 40 anni di San Cataldo, 4 anni; Cataldo Medico, 69 anni di San Cataldo, 3 anni.

Assolti da tutte le accuse Luigi Palermo, 57 anni, di San Cataldo, e Salvatore Schifano, 58 anni, anche lui sancataldese. Le accuse a vario titolo per i sei imputati (difesi dagli avvocati Borsi Pastorello, Salvatore Pirrello, Federica Laverde, Giuseppe Dacquì, Giacomo Vitello e Gianluca Amico) andavano dalla corruzione al traffico di influenze illecite, falso e turbativa d’asta fino al favoreggiamento e alla rivelazione di segreto d’ufficio.