Finanziamento perso da parte della Regione Siciliana a causa di un appalto irregolare. M5S: "Sciatteria", Pagana: "Possiamo chiedere risarcimento".
L’ala siciliana del Movimento 5 Stelle va all’attacco della Regione Siciliana in merito alla vicenda dei 36 milioni e 446mila euro provenienti da fondi europei e destinati alla realizzazione di un innovativo impianto di sorveglianza antincendio che l’Ente avrebbe perso per un appalto irregolare.
“Trentasei milioni di euro in fumo oggi e chissà quanti ettari di bosco e vegetazione in fumo domani per gli errori nel bando antincendi della regione”, commenta attraverso una nota la senatrice Ketty Damante.
M5S: “Sciatteria da Regione”
“È l’ennesima – continua la senatrice che ha già predisposto un’interrogazione – occasione persa dalla Regione, l’ennesimo scempio di risorse. E purtroppo non sarà l’ultimo. Sciatteria e manifesta incapacità sono il marchio di fabbrica dei Governi Musumeci e Schifani. Sciatteria pagata, come al solito, dai siciliani e dalle Siciliane”, conclude l’esponente del Movimento 5 Stelle.
Pagana: “Controversia in corso, chiederemo risarcimento”
Immediata la replica della Regione Siciliana, che ha voluto chiarire l’accaduto attraverso le parole dell’assessore regionale al Territorio, Elena Pagana: “La vicenda risale a un appalto di fornitura iniziato nel 2012 a valere su fondi Psr 2007/2013 – che, dopo alcuni incidenti processuali, che nel 2015 hanno visto intervenire anche l’autorità giudiziaria penale, era già passato alla ribalta della stampa“.
“In ogni caso – aggiunge l’assessore – con decreto del dirigente del Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana, nel luglio 2018, il contratto con la ditta (Sistet Tecnology srl) è stato risolto in danno, per inadempienze contrattuali, con riserva di chiedere i risarcimenti per la perdita del finanziamento”.
“In atto è in corso di svolgimento una controversia, in sede civile, in cui l’Amministrazione chiamata in causa dalla ditta ha provveduto, con domanda riconvenzionale, a chiedere la somma di 35 milioni di euro più interessi a ristoro delle somme restituite all’Unione europea per la revoca del finanziamento”, conclude Pagana.
Foto di repertorio