Applausi - QdS

Applausi

Applausi

sabato 30 Ottobre 2021

Si apre a Roma il G20 presieduto dal Premier Italiano rammaricato per l’assenza di Putin (pandemia alle stelle in Russia) e di XI (meglio starsene a casa?) in collegamento internet, ma con tutti gli altri presenti nel superprotetto salone. La domanda a fine di una settimana piena di notizie che, ahimè, riguardano anche il Medicane abbattutosi sulla costa Ionica (cambiamento climatico di cui si parlerà) è se alla fine del summit Draghi avrà un applauso o i rituali saluti e frasi di circostanza .
Domanda non pleonastica perché è accaduto – e non se ne ha memoria nell’Italia repubblicana – che alla fine del Consiglio dei Ministri che ha approvato la manovra da 40 miliardi – con 12 di taglio tasse – i ministri, di tutti partiti tranne FI, hanno applaudito ,forse con standing ovation, il Premier per aver portato la squadra unita in salvo!

Mai accaduto e senza che nessun dicesse che era una vergogna. Come invece in Senato dove, rimandata in Commissione la Legge sulla omotransfobia, quanti (destra) avevano votato contro sono scoppiati in un applauso che nelle aule parlamentari si era sentito nel passato: dalla approvazioni delle legge sull’aborto e quella sul divorzio e via discorrendo. Mai codesti applausi sono stati criticati.
Mentre per l’affossamento (ma possono ripresentare la legge modificata dopo sei mesi) tutti ,a sinistra ovvio, a dire che era una vergogna vedere la destra applaudire perché era giorno di lutto per il non riconoscimento di diritti, parità e similari. A Milano fiaccolata di migliaia di persone per protestare non si sa contro chi, perché gli unici a vergognarsi, ove ne fosse il caso, i franchi tiratori e gli assenti della sinistra .

Ma Bersani(70), pur non vecchissimo, ma tale di carriera parlamentare, ha chiosato che la destra aveva fatto la prova generale per l’elezione al Colle ed andatagli bene si deve esser molto attenti a che ciò non si ripeta.
L’unico che ha visto bene perché pur senza pallottoliere sa far bene i conti e perché non ha scordato l’assenza dei 101 sette anni fa per Prodi. Ma non è stato applaudito, anzi tutti a sinistra a toccar ferro per scongiurare l’eventuale ecatombe profilata.
Insomma parrebbe che Letta non porti la fortuna sperata e fino a quando Renzi sarà in vita le sue chance sono in bilico. Ed i numeri che indicano una destra coesa poter al quarto scrutinio – maggioranza semplice – eleggere uno da loro proposto turbano i sonni di quanti sono abituati da troppo tempo ad eleggere un loro candidato.

V’è il rebus Draghi con annessi e connessi che hanno nomi più che rispettabili da Cartabia -sarebbe la prima donna sul Colle – ad un bis (non voluto di Mattarella con Draghi che rimane finché vuole a cercare di mettere l’Italia in corsia di Nazione stabilizzata con la sua teoria delle finanziarie di espansione e fine di una austerità che l’ha ridotta non bene. Mancano tre mesi al parto istituzionale, ma la gravidanza sembra proceder bene.
E nel caso vi saranno applausi anche nel Paese. E si sfida chiunque a dire che sarà una vergogna.

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