La Regione vara la graduatoria definitiva, quasi 400 le istanze che sono state respinte. Opportunità per ampliare l’offerta formativa ai giovani in cerca di specializzazione
PALERMO – Circa un quinto delle richieste sono state rifiutate. Un numero congruo, per gli interessati al tirocinio di apprendistato professionalizzante in Sicilia. Un bando che ha visto l’interesse di molti: quasi 2 mila domande, delle quali, nella graduatoria pubblicata dall’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, sono state considerate ammissibili in 1.538, mentre 163 sono state quelle considerate irricevibili, e 198 inammissibili.
Successivamente sarà indicata la data di avvio per la presentazione della richiesta del voucher formativo attraverso la piattaforma informatica dedicata. Un’opportunità importante per molti giovani, insieme ai datori di lavoro. Per la formazione necessaria infatti, sono stati messi a disposizione 3 milioni di euro, che permetteranno di gestire al meglio le attività iniziali per l’inserimento al lavoro di nuovi dipendenti.
Disciplinato come uno speciale rapporto di lavoro, l’apprendistato è caratterizzato dall’obbligo dell’imprenditore a impartire o far impartire all’apprendista l’insegnamento necessario affinchè quest’ultimo possa conseguire la capacità tecnica per diventare un lavoratore qualificato. Quello che si instaura, dunque, è un contratto di lavoro subordinato a causa mista, stipulabile sia per le qualifiche operaie che per quelle impiegatizie. Dal punto di vista fiscale, il costo degli apprendisti è escluso dal calcolo della base imponibile dell’Irap.
Per quanto riguarda la retribuzione, il trattamento economico dell’apprendista è determinato dal Contratto Collettivo Nazionale del settore, tenendo in considerazione fino a due livelli inferiori a quello dei lavoratori addetti a mansioni che richiedono la qualifica a cui è finalizzato il contratto, o viene individuato in percentuale. Infine, i datori di lavoro potranno usufruire di incentivi fino a 8.060 euro per un massimo di 12 mesi per lavoratore assunto a tempo indeterminato o in apprendistato professionalizzante, entro il 31 dicembre di quest’anno. Al riguardo, è stato pubblicato il compendio nel quale sintetizza, in maniera semplice, i principali riferimenti normativi ed applicativi in materia, in modo da sostenerne la promozione e l’attuazione su scala regionale.
Si tratta di uno strumento operativo di facile consultazione per le imprese, i giovani e le loro famiglie. E i vantaggi specifici esplicati al suo interno per i datori di lavoro non sono pochi. Dal punto di vista contributivo, sono previsti benefici dell’11,61%, che vengono mantenuti per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato. Allo stesso tempo, anche l’apprendista usufruirà di una aliquota contributiva ridotta al 5,84%.
Esistono tre tipologie di apprendistato diverse: per il conseguimento della qualifica ed il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore ed il certificato di specializzazione tecnica superiore, rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 ed i 25 anni non compiuti. La seconda tipologia è l’apprendistato professionalizzante, che può essere utilizzata in tutti i settori di attività, pubblici o privati, ed è rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, ma può essere stipulata già a partire dal diciassettesimo anno di età con i soggetti che abbiano già conseguito una qualifica professionale.
Una importante norma contenuta nel Decreto Legislativo n. 81 del 2015, il Decreto del Jobs Act in materia di contratti di lavoro, estende la possibilità di stipulare un contratto di apprendistato professionalizzante per i lavoratori con un’età superiore ai 30 anni che siano disoccupati e che percepiscano l’indennità di mobilità o l’indennità di disoccupazione.