Dei tre milioni di euro a disposizione, alla Regione siciliana sono arrivate domande per circa mezzo milione. Due anni fa la partenza dell’avviso, nel 2019 si bloccò tutto: il capitolo non aveva disponibilità finanziaria
PALERMO – È arrivato il momento di spendere i fondi per l’ampliamento del catalogo dell’offerta formativa nell’apprendistato professionalizzante.
Dopo l’approvazione degli elenchi dei voucher ammessi e non ammessi a finanziamento nell’ormai lontano novembre 2019, è stato finalmente rimpinguato il capitolo di bilancio corrispondente e si potrà procedere al pagamento delle istanze.
Per questioni di bilancio, nel 2019 il capitolo dedicato era stato svuotato, per cui era venuta a mancare la disponibilità finanziaria. Oggi, finalmente, sono stati recuperati tre milioni di euro, dei quali saranno distribuiti circa mezzo milione.
Le istanze ammesse in totale sono 96, su una richiesta di 406, di cui 392 sono state considerate ammissibili. Il mezzo milione andrà diviso tra due enti: 225 mila euro saranno devoluti a favore del Centro Studi e Ricerche del Mediterraneo Soc.Coop. di Comiso, che ha presentato richiesta per 46 dei voucher ammessi a finanziamento, e 298 mila euro a favore di Confcommercio Imprese per l’Italia con sede a Catania, e che si riferiscono a 50 voucher. Il progetto ha lo scopo di agevolare la pratica dell’apprendistato professionalizzante. Disciplinato come uno speciale rapporto di lavoro, l’apprendistato è caratterizzato dall’obbligo dell’imprenditore a impartire o far impartire all’apprendista l’insegnamento necessario affinché quest’ultimo possa conseguire la capacità tecnica per diventare un lavoratore qualificato. Quello che si instaura, dunque, è un contratto di lavoro subordinato a causa mista, stipulabile sia per le qualifiche operaie che per quelle impiegatizie. Per quanto riguarda la retribuzione, il trattamento economico dell’apprendista tiene in considerazione fino a 2 livelli inferiori a quello dei lavoratori addetti a mansioni che richiedono la qualifica a cui è finalizzato il contratto.
Dal punto di vista contributivo, sono previsti benefici dell’11,61%, che vengono mantenuti per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato. Allo stesso tempo, anche l’apprendista usufruirà di una aliquota contributiva ridotta al 5,84%.
Esistono tre tipologie di apprendistato diverse: per il conseguimento della qualifica ed il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore ed il certificato di specializzazione tecnica superiore, rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 ed i 25 anni non compiuti.
La seconda tipologia è l’apprendistato professionalizzante, che può essere utilizzata in tutti i settori di attività, pubblici o privati, ed è rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, ma può essere stipulata già a partire dal diciassettesimo anno di età con i soggetti che abbiano già conseguito una qualifica professionale. Una importante norma contenuta nel decreto legislativo n. 81 del 2015, il ‘Decreto del Jobs Act’ in materia di contratti di lavoro, estende la possibilità di stipulare un contratto di apprendistato professionalizzante per i lavoratori con un’età superiore ai 30 anni che siano disoccupati e che percepiscano l’indennità di mobilità o l’indennità di disoccupazione.
In ultimo, abbiamo l’apprendistato di alta formazione e di ricerca, e si rivolge ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 30 anni e può essere utilizzato per il conseguimento di titoli di studio universitari e dell’alta formazione, compresi i dottorati di ricerca ed il diploma di tecnico superiore, per attività di ricerca, nonché per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche.