Ambiente

Piano gestione rifiuti, sì dalla Commissione Ars ma per il M5S è un “covo” di criticità

Sanità, siccità e rifiuti sono il trio delle crisi siciliane che non consentono all’isola di discostarsi dal precipizio. Fatta eccezione per la siccità, da anni prevista ma piombata sull’isola soltanto nell’ultimo anno in modo grave, il resto sono problemi vecchi che si trascinano di governo in governo. La condizione dello smaltimento dei rifiuti è infatti in stallo da parecchio, e ancora oggi la Sicilia esporta la propria immondizia mentre raccoglie scarsi risultati sulla differenziata. Resta quindi aperta la soluzione proposta dalla maggioranza politica nazionale e regionale per la quale sono già stati stanziati ottocento milioni di euro: due termovalorizzatori in prima attuazione ed altri a seguire.

La IV Commissione ha approvato il piano di gestione rifiuti

Ieri in IV Commissione – Ambiente, territorio e mobilità – è stata votata la risoluzione relativa al Piano di gestione rifiuti. Il documento non ha trovato condivisione e in netta opposizione, in linea con il proprio programma in materia, si sono schierati i deputati del Movimento 5 Stelle. “Durante le audizioni che come gruppo M5S abbiamo chiesto, sono emerse tutte le criticità ambientali, sanitarie, finanziarie e amministrative sollevate da SRR, ANCI e associazioni ambientaliste”, spiegano i deputati Cinquestelle della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Ars, Adriano Varrica, Cristina Ciminnisi e Jose Marano.

“Preoccupazioni che condividiamo – proseguono i commissari pentastellati – su una pianificazione aggiornata solo per inserire due inceneritori, senza alcuna valutazione sul fallimento di questi anni”.

La proposta pentastellata sul miliardo per gli inceneritori

Nella risoluzione della maggioranza approvata ieri sulla gestione del piano rifiuti sono però confluiti tre punti presentati dal M5S. “Nella nostra proposta di risoluzione – dicono i deputati M5S – abbiamo messo in campo la nostra visione, che punterebbe investire in maniera alternativa il miliardo di euro di fondi pubblici che ‘Schifani & Co.’ intendono dare ai privati per bruciare i rifiuti. La Sicilia, anche solo con una porzione di quelle risorse, potrebbe diventare promotrice delle più avanzate politiche in materia di riduzione nella produzione di rifiuti; dare pienamente seguito alla direttiva europea del 2008 con un dettagliato piano di estensione e miglioramento della raccolta differenziata, mettendo in campo ogni incentivo previsto dalla normativa; affrontare con le più avanzate tecniche e tecnologie il recupero dei materiali”.

L’ecotassa e il ciclo virtuoso

Ai primi di settembre, appena al rientro dalla sosta estiva, il M5S aveva proposto un ecotassa che andava ad affiancarsi a una proposta simile firmata dalla maggioranza. L’obiettivo della norma al vaglio della IV Commissione è di introdurre una tariffa a carico dei proprietari delle discariche e in favore dei Comuni nei cui territori insistono questi impianti. Gli introiti servirebbero anche per interventi di implementazione dei modelli di raccolta differenziata. “Compiremo ogni atto possibile per realizzare una politica virtuosa di gestione dei rifiuti, ostacolando con tutti i mezzi a nostra disposizione l’approccio ideologico del governo Schifani”, hanno concluso i deputati pentastellati.

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