Approvato con votazione finale della Camera dei deputati il D.L. 208/2024, il cosiddetto “Dl emergenze”, che tra gli altri interventi prevede “interventi infrastrutturali e di riqualificazione urgenti al fine di fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile”. Una misura da 180 milioni di euro, su tre anni, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027. Via libera quindi anche agli interventi siciliani. Per l’isola, i modelli “Caivano” scelti per interventi di riqualificazione sociale sono il quartiere Borgo Nuovo per il capoluogo siciliano e il quartiere San Cristoforo nel capoluogo etneo.
Gli interventi, a Palermo, erano già stati presentati alla stampa il 13 febbraio dal sindaco Roberto Lagalla insieme all’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice ed al prefetto Massimo Mariani.
Approvato Dl emergenze, in Sicilia festa a Borgo Nuovo e San Cristoforo
Un intervento da 42 milioni di euro dei quali 25 finanziati dal Fsc e 17 milioni, fanno sapere dall’amministrazione comunale, da cofinanziamento comunale del piano straordinario. La votazione della Camera ha dato il definitivo via libera al piano di interventi da 180 milioni con 151 voti favorevoli e 92 contrari. Ma tra i contrari c’è chi si è pronunciato in modo fortemente critico, da deputato nazionale e da siciliano.
Si tratta di Anthony Barbagallo, il segretario regionale del Partito Democratico, che in primo appunto commenta la scelta di commissariare interventi che dovrebbero restare affidati alle amministrazioni locali.
Barbagallo (Pd): “Sensazione di poltronificio”
“La sensazione – dice Barbagallo in merito all’approvazione del Dl emergenze, che prevede interventi anche in Sicilia – è quella di un ennesimo poltronificio, che risponde direttamente a Palazzo Chigi, con decisioni che piovono dall’alto senza alcun confronto con i territori, con i consigli comunali e con le forze politiche e sociali. Insomma, la Camera ha approvato la legge che prevede misure straordinarie per fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile anche in due realtà siciliane, il quartiere Borgo Nuovo a Palermo e quello di San Cristoforo a Catania. Ma di certo c’è solo il nome del commissario straordinario e ben poco altro”.
Chi è il commissario straordinario
Il nome del commissario è Fabio Ciciliano, già “collaudato” commissario straordinario di governo per il territorio di Caivano con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 settembre 2023. Anche in questo caso, per Borgo Nuovo e San Cristoforo in Sicilia, e per gli altri cinque territori individuati tra città e province di Milano, Roma, Napoli, Foggia e Reggio Calabria, la regia sarà sul campo quella di un commissario e la progettazione verrà affidata ad Invitalia.
Dl emergenze, la scelta dei quartieri da riqualificare in Sicilia
“Il grande vantaggio è quello di potere godere di una struttura commissariale che facilita i processi autorizzativi”, aveva detto al riguardo il sindaco di Palermo in conferenza stampa da Borgo Nuovo. Il dl emergenze di fatto bypassa tutte le norme vigenti, “in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale”. La superficie del quartiere Borgo Nuovo, a Palermo, è una delle più estese tra i quartieri della città, ma forse questo non è il quartiere con la maggiore esposizione al degrado sociale. Il dubbio, sulla scelta dei due quartieri siciliani su cui far piovere denaro, lo ha manifestato anche il segretario regionale del Pd che ieri ha commentato: “Mi chiedo in base a cosa sia stato scelto San Cristoforo a Catania e non ad esempio Librino, e perché Borgo Nuovo e non lo Zen 2 a Palermo”.
Nel capoluogo siciliano ci sono realtà forse più critiche, come la Brancaccio in cui venne ucciso don Pino Puglisi e che ancora oggi è una delle più importanti piazze di spaccio della città. Ma al di là dei due citati quartieri, resta al di sopra di tutto il quartiere Zen 2, paragonabile in Italia forse soltanto alle vele di Scampia per assenza di spazi sociali, commerciali e urbanistici idonei a un ambiente civile invece che ad un penitenziario al contrario, dove le forze dell’ordine non riescono a vigilare e la criminalità ha il totale controllo. Il deputato Anthony Barbagallo promette battaglia “per un coinvolgimento concreto non solo delle parti sociali ma anche delle realtà associative e dei mondi vitali che vivono questi quartieri”, ma i programmi sono già scritti e come a Catania per il quartiere San Cristoforo dirigerà il commissario e progetterà Invitalia; anche a Palermo la regia sarà la stessa e magari dovrà prevedere che Borgo Nuovo è destinato a un aumento esponenziale di transito mezzi pesanti carichi di rifiuti che un giorno dovranno andare a riversare nel termovalorizzatore che vi sorgerà sopra. Il quartiere è infatti alle pendici del monte su cui si trova la discarica di Bellolampo, dove la Regione Siciliana ha deciso di far sorgere uno dei due termovalorizzatori siciliani già finanziati.
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