L’Arabia e le donne - QdS

L’Arabia e le donne

L’Arabia e le donne

Stefano Modena  |
venerdì 10 Maggio 2024

Alla presidenza della Commission on the status of women si è candidata solo l’Arabia Saudita

La Commission on the status of women (Csw) è una delle Commissioni funzionali dell’Ecosoc, il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. È stata istituita nel 1946 e ha contribuito a elaborare linee guida e documenti sull’uguaglianza delle donne, come la Convenzione sull’Eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (Cedaw).

Della Csw fanno parte i rappresentanti di 45 Governi

Della Csw fanno parte i rappresentanti di 45 Governi, suddivisi tra i cinque continenti. Ogni anno la Commissione si riunisce per due settimane per mettere a punto rapporti, ricerche e raccomandazioni su questioni inerenti i diritti delle donne. Un apposito gruppo esamina a porte chiuse anche le denunce relative a violazioni dei diritti umani delle donne da parte di uno Stato. Il tema di quest’anno era “Accelerare il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze affrontando la povertà e rafforzando e finanziando le istituzioni in una prospettiva di genere”.

Sembra quindi quasi uno scherzo che alla presidenza si sia candidata solo l’Arabia Saudita, e poiché non c’era nessun contrario, l’ambasciatore Abdulaziz Alwasil sia stato eletto per acclamazione. Certamente sarebbe stato peggio se fosse toccato all’Afghanistan, ma il caso va analizzato soprattutto sotto un altro profilo.

Nei rapporti tra Stati è molto difficile spacchettare ogni problema e attività come se non avesse niente a che fare con tutti gli altri. L’Onu è per eccellenza il luogo delle mediazioni, e quindi capita che per avere un vantaggio su un tavolo o nei rapporti bilaterali si appoggi qualcuno per averne il sostegno da qualche altra parte. Il fatto che non ci siano stati altri candidati e nessuna obiezione non è quindi il segnale di completo disinteresse da parte degli altri, ma di un’intensa azione diplomatica che ha spianato la strada all’Arabia Saudita. Da più parti si chiede spesso di ricorrere al negoziato per risolvere le controversie, ma occorre ricordare che diplomazia non fa rima con coerenza.

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