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Inchiesta Vasi Comunicati, il prof. Tamburino al QdS dopo l’archiviazione: “È la fine di una storia tremenda”

Inchiesta Vasi Comunicati, il prof. Tamburino al QdS dopo l’archiviazione: “È la fine di una storia tremenda”
Corrado Tamburino

L’operazione, risalente allo scorso mese di luglio, aveva tentato di far luce su un presunto sistema corruttivo legato alla fornitura di stent.

Il Gip di Catania, Giuseppina Montuori ha archiviato la posizione degli indagati dell’inchiesta “Vasi Comunicanti”, accogliendo la richiesta del Pm Fabio Regolo. Tra i destinatari del provvedimento anche il prof. Corrado Tamburino, ex docente di Cardiologia dell’Università di Catania, ex direttore del dipartimento di Cardiologia del Policlinico etneo e oggi direttore del dipartimento di Cardiologia del Policlinico privato “Morgagni”. Tamburino già subito dopo la notizia dell’archiviazione aveva commentato sui social: “È finito un incubo”. Lo abbiamo raggiunto per telefono.

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Archiviazione Tamburino: l’intervista

Professore, domanda scontata. Finalmente si sente sollevato? È finita.

“È la fine di una storia tremenda. Sto vedendo i telegiornali. Attendendo di vedere se utilizzeranno lo stesso clamore di quanto scoppiò l’indagine con gli arresti. Ora per me la storia è chiusa. Sono contento, sollevato anche per la mia famiglia. Mi sento sgravato da un peso enorme che è durato molti mesi anche se posso anticipare che non finisce qui”.

Cosa intende professore?

“Lo diranno gli avvocati. Ma mi pare evidente che qualcuno ha presentato una denuncia e suppongo che quantomeno queste persone dovranno pagare i danni morali. Sono stato privato all’improvviso della libertà. Qualcuno comprende cosa significhi essere privato della libertà da innocente, conscio di non aver fatto niente. E della mia onorabilità ne vogliamo parlare? Adesso comunque voglio riprendermi proprio la mia onorabilità calpestata da questa vicenda”.

Lei era stato accusato di far parte di un sistema di corruzione per l’acquisto di forniture di stent cardiologici per gli ospedali.

“Non era vero nulla. Tutto quello che è stato scritto dai giornali e detto dai telegiornali era privo di fondamento e adesso mi attendo che lo stesso risalto venga dato anche alla notizia dell’archiviazione. Per ristabilire la vera verità. È un obbligo per me, la mia famiglia, ma anche per tutte le altre 8 persone coinvolte in questa inchiesta. Ora il problema grave non riguarda me, in effetti, che ho continuato a lavorare, ma soprattutto delle imprese coinvolte che hanno licenziato dipendenti e perso commesse per svariati milioni di euro. E mi chiedo se mai qualcuno pagherà per tutto questo, ma forse nessuno…”.

Lei ha parlato di una controdenuncia. Verso chi?

“Non è il momento di aggiungere altro. Saranno gli avvocati ad agire e dire come stanno le cose. Certo, se qualcuno ha sbagliato nel formulare denunce inappropriate chiaramente ne risponderà”.

L’inchiesta prese il via nel luglio scorso. L’archiviazione adesso ha riguardato, oltre Tamburino, anche altri dottori e professori nel campo della Cardiologia. Il dott. Antonio Nicosia, direttore del dipartimento cardio neuro vascolare dell’ospedale di Ragusa, Il direttore di Cardiologia invasiva del Policlinico di Messina Antonio Micari e il dott. Marco Contarini, direttore della Cardiologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa. E inoltre rappresentanti delle ditte Collage, Bionsensor, Presifarm, Archigen e Medtech, PIero Sola Francesco Dottorini, Rosa Vita, Caterina Maugeri e Giancarlo Antonio Girlando.