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Interventi in aree protette, le direttive della Regione: paletti per manutenzioni in territori del piano di bacino

Interventi in aree protette, le direttive della Regione: paletti per manutenzioni in territori del piano di bacino
regione siciliana

Snellite le procedure per il rilascio dei pareri di compatibilità geomorfologica ed idraulica: i paletti imposti dalla Regione Siciliana

Chiarire e spiegare perché la burocrazia non diventi un muro di gomma. Al contrario, snellire i procedimenti amministrativi per rendere i processi più semplici e quindi efficaci. È questo l’obiettivo della direttiva emessa dal dipartimento regionale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico siciliano, relativa alle attività di trasformazione del territorio, consentite anche in assenza di verifica di compatibilità geomorfologica o idraulica. Il documento fa riferimento ad una serie di casistiche precise. Innanzitutto, non necessitano di pareri di compatibilità idrogeologica tutte quelle attività che non interferiscono con aree a pericolosità geomorfologica e idraulica elevata, le cosiddette aree P3, o con “siti di attenzione”, censiti nel Piano di assetto idrogeologico (Pai). Inoltre, non necessita di autorizzazione idraulica unica qualsiasi attività che non vada a interferire con il reticolo idrografico e le relative aree di pertinenza fluviale.

Le zone a bassa e media pericolosità

Per quanto riguarda le zone censite nel Pai come P0, P1 e P2, quindi a bassa e media pericolosità, si può lavorare tenendo conto degli strumenti urbanistici generali, attuativi e di settore vigenti, corredati da studi e indagini geologiche e geotecniche. Pertanto, anche in questi casi non deve essere presentata alcuna istanza di parere di compatibilità idrogeologica all’Autorità di bacino. Per le zone, invece, individuate come P3 o P4, che presentano un rischio geomorfologico e idraulico molto elevato, e i “siti di attenzione”, nelle norme di attuazione del Pai vengono disciplinate le attività di trasformazione del territorio consentite e non consentire.

La manutenzione ordinaria e straordinaria

In particolare, il Pai prevede che “gli interventi necessari per la manutenzione ordinaria, straordinaria e di consolidamento delle opere infrastrutturali e delle opere pubbliche o di interesse pubblico e gli interventi di consolidamento e restauro conservativo di beni di interesse culturale, compatibili con la normativa di tutela” sono consentiti in assenza di parere di compatibilità geomorfologica o idraulica. In questa categoria rientrano gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di elettrodotti esistenti e opere connesse, le sostituzioni delle canalizzazioni e linee elettriche su viabilità esistente che siano obsoleti o in cattive condizioni. In presenza di tali interventi di manutenzione, non deve essere presentata alcuna istanza di parere di compatibilità all’Autorità di bacino.

Non necessitano pareri

Sempre in queste aree, non necessitano di pareri tutte quelle attività la cui attività di trasformazione del territorio proposta è irrilevante ai fini dell’aggravamento delle condizioni di pericolosità presenti o ininfluente ai fini del livello di rischio cui è sottoposto il luogo. Rientrano in questa categoria tutti quegli interventi che vanno a migliorare o comunque non peggiorare le condizioni di sicurezza del territorio e di difesa del suolo; che non pregiudichino le sistemazioni definitive delle aree pericolose, né la realizzazione degli interventi previsti dalla pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione.

Una mini-relazione

In tutti questi casi, dovrà essere trasmessa da parte di chi debba avviare i lavori una comunicazione, corredata da una relazione tecnico-illustrativa con descrizione esaustiva delle attività che si intendono realizzare e la loro ubicazione, insieme ad una asseverazione del tecnico incaricato della progettazione che attesti che l’intervento da realizzare è configurabile tra quelli consentiti in assenza di parere di compatibilità geomofologico/idraulico. Rimangono sottoposti al rilascio dell’autorizzazione idraulica unica tutte quelle attività di trasformazione del territorio che vanno ad interferire direttamente o indirettamente con il reticolo idrografico.

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