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Armani, centinaia di persone ancora in coda per l’omaggio allo stilista

Armani, centinaia di persone ancora in coda per l’omaggio allo stilista

Da Elkann a Donatella Versace le personalità di spicco arrivate per l’addio

Milano, 6 set. (askanews) – All’ora di pranzo la folla di chi vuole rendere omaggio a Giorgio Armani, lo stilista scomparso giovedì a 91 anni, non accenna a diminuire. Centinaia di persone si sono sono messe ordinatamente in coda dalle 8 di questa mattina, per entrare all’Armani/Teatro. Una coda, intorno alle 13, che si snoda lungo via Bergognone e gira in via Tortona a Milano, in una calda giornata di settembre. Coda separata per i dipendenti, che hanno dato l’ultimo saluto al fondatore della maison, senza rilasciare alcun commento o pensiero ai giornalisti.

L’omaggio della gente comune, tra le quali si era messo in paziente attesa anche l’architetto Stefano Boeri, si è unito a quello delle tante personalità che hanno raggiunto il teatro disegnato da Tadao Ando dove è allestita la camera ardente. Il primo ad arrivare, prima dell’apertura alle 9, con sua moglie Lavinia Borromeo, è stato John Elkann, presidente di Stellantis. Poco dopo è stata la volta del sindaco di Milano, Beppe Sala.

A seguire, nel corso della mattinata, sono arrivati anche altri rappresentanti delle istituzioni cittadine, il questore e alcuni assessori, oltre agli ex sindaci, Gabriele Albertini e Letizia Moratti. Del mondo della moda spicca il nome di Donatella Versace, arrivata intorno alle 11.30, seguita da Ennio Capasa e Alessandro Enriquez. Presenti anche l’attuale presidente della Camera della moda, Carlo Capasa, e il suo predecessore Mario Boselli. Del mondo del cinema a rendergli omaggio nel corso della mattinata sono arrivati il regista Gabriele Salvatores, gli attori Beppe Fiorello e Alessandro Preziosi. E poi la cantante Alexia, che è la moglie del nipote di Armani, Andrea Camerana.

In mattinata sono arrivati a portare il loro ultimo saluto allo stilista anche rappresentanti del mondo dello sport: il presidente della Federazione italiana pallacanestro, Gianni Petrucci, e il tecnico dell’Olimpia Milano, la squadra di basket di Armani, Ettore Messina, il presidente del Coni, Luciano Bonfiglio e l’ex presidente, Giovanni Malagò.

La bara chiara del grande stilista piacentino è posta al centro della sala illuminata, in maniera molto suggestiva, da un mare di lanterne e circondata da corone di delicati fiori bianchi. Sullo sfondo un maxischermo con a lato una grande foto di Armani che saluta al termine di una sfilata e la sua frase testamento: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno e rispetto”.