Sicurezza, omicidio Taormina, percezione della mafia, la presenza di droga e armi sempre più diffusa. Questi i punti focali dell’incontro odierno tra il presidente della commissione Antimafia all’Ars Antonello Cracolici e i giornalisti in Prefettura a Palermo.
Tra le emergenze illustrate da Cracolici quella delle armi sul cui numero si è detto preoccupato. Queste le sue parole: “A Palermo circola una quantità d’armi che ci preoccupa: ci sono una serie di indicatori che ci dicono che la situazione sta precipitando se assistiamo a una reiterazione di giovani che escono la sera armati, come è successo sia a Monreale che nel capoluogo. Le armi stanno diventando uno status symbol, come l’ultimo modello di telefonino, in pratica oggi conti se sei armato. Dobbiamo rompere i modelli culturali di Cosa nostra”.
Cracolici: “Escludo interesse Cosa nostra su delitto Taormina”
Durante l’incontro che conclude la seconda mappatura sullo stato di Cosa nostra in Sicilia, Cracolici ha aggiunto parlando del barbaro omicidio di Paolo Taormina – il ventunenne ucciso da Gaetano Maranzano, reo confesso – di cui oggi si sono celebrati i funerali in Cattedrale: “Sono portato a escludere che ci sia un interesse di Cosa nostra nel delitto di sabato scorso a Palermo ma sempre più la cultura mafiosa sta diventando attrattiva per le nuove generazioni e questo è un tema su cui tutti dobbiamo interrogarci. L’uso dei social, l’idea dell’arricchimento facile fanno presa sulle fasce più deboli della popolazione. La mafia sta cambiando pelle ed è ancora la principale emergenza in Sicilia perché incide sulla corruzione, sull’economia, sulla sicurezza, ecco perché tutti noi abbiamo il dovere di fare di più e meglio”.
Dopo l’ascolto del comitato per l’ordine e la sicurezza, la commissione Antimafia regionale ha ascoltato la procuratrice generale presso la corte d’Appello di Palermo, Lia Sava, e il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia e, a conclusione, i sindaci della provincia.
Le emergenze rilevate
La diffusa circolazione di droga e armi le principali emergenze rilevate. Cracolici a conclusione di questa mappatura ha poi ricordato i provvedimenti presi dalla commissione: “Abbiamo trasformato in legge il protocollo ‘Liberi di scegliere’ che allontana i figli dalle famiglie mafiose di provenienza, adottato la prima legge sul crack, siamo stati la prima Regione che ha stanziato risorse proprie per i sistemi di videosorveglianza nei comuni, e abbiamo fatto la prima legge che assicura finanziamenti per le imprese confiscate alla mafia. Sono nuovi strumenti, importanti, che danno sostegno alla lotta alla mafia”.

